domenica 29 novembre 2015

VLOG 93: Ridere (parte 2): l'umorismo

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Benvenuti a bordo, viaggiatori: sono Grizzly e questo è Diario di Viaggio on the road!
[♪♫♪]
La settimana scorsa abbiamo parlato di "Ridere", come "comportamento specifico dell'uomo", e oggi voglio chiudere l'argomento parlando dell'umorismo.
Il ridere è un comportamento scatenato da qualcosa che è "comico", che "genera ilarità"; l'umorismo dovrebbe essere il "qualcosa" di comico o che genera l'ilarità, appunto.
E nonostante debba generare l'ilarità, in realtà l'argomento "umorismo" è un argomento abbastanza serio, perché è un argomento abbastanza complesso.
Ciò che fa ridere, infatti, non è molto semplice da andare a costruire.
E ora (parentesi importante): io non mi considero un grandissimo umorista, mi considero solo un amatore, eppure ho l'onore di essere citato sul sito umoristico del Dr. Zap per i miei trascorsi su italia.bologna.barzellette (vi lascerò il link a quella pagina sul doobly-doo).
Comunque! Generalmente ciò che provoca il ridere, ciò che provoca l'ilarità rientra, secondo me, in tre grandi famiglie.
Innanzi tutto ciò che è "eccessivo", esagerato, portato all'estremo.
Ciò che è "totalmente inaspettato" rispetto alle premesse iniziali.
Oppure ciò che è talmente eccessivo e inaspettato da entrare nel "grottesco", quindi il grottesco che è un po' come l'unione dell'eccessivo e dell'inaspettato.
Ora, naturalmente non basta che una cosa sia eccessiva, sia inaspettata o sia grottesca perché la stessa faccia ridere: ci sono - naturalmente - delle regole.
Innanzi tutto il primo "principio" è che la cosa che vuole far ridere è una cosa nella quale ci possiamo immedesimare, e vedere che è una cosa che non provoca dei danni, ed è una cosa che non fa male a nessuno, ma è una cosa che - comunque - provoca... quando la puoi raccontare, puoi dire «Ok, è stata una cosa stupida» e ci puoi ridere sopra, appunto.
Infatti una cosa che potrebbe essere "inaspettata" è un tizio che sta passeggiando lungo una strada. Da un vicolo salta fuori uno, gli spara e lo ammazza: sicuramente è inaspettato, ma sicuramente non mi pare che faccia ridere, tutt'altro!
Ora: per farvi uno specifico esempio di quelli che sono, appunto, le tre grandi famiglie, "L'esagerato (l'eccessivo)", "l'inatteso" e "il grottesco", mi farò (in qualche modo) aiutare dal canale YouTube di cui voglio parlarvi oggi.
Oggi vi parlo di Lamarr Wilson. Lamarr Wilson è uno youtuber americano che seguo da tantissimo tempo.
È un geek, un appassionato di tecnologia e un appassionato di fumetti... è VERAMENTE molto simpatico.
Tra le altre cose ha raggiunto il traguardo dei 500mila iscritti da poco (e sì che lo seguo da quando aveva MENO di 100mila iscritti, quindi comunque sono tutti iscritti ben meritati per quello che fa su youtube).
E quindi innanzi tutto vi lascio il canale di Lamarr sul doobly-doo e sulla scheda: quindi andate e iscrivetevi al suo canale, perché - ripeto - merita tantissimo.
Ora, praticamente il comportamento "eccessivo" viene da questo: voi avrete visto, sicuramente, moltissimi "unboxing", moltissime "aperture" di pacchi su YouTube: arriva un pacco atteso da molto tempo, quindi gli youtuber che fanno l'unboxing che cosa fanno? Si mettono sul tavolo, belli, con il taglierino, con molta pulizia aprono la scatola. Piano piano tutti gli imballaggi, e poi prendono L'OGGETTO, che è IL GRAAL che era ben atteso.
Lamarr ci dice «Io ho uno spirito "bambinesco": se c'è un oggetto dentro la scatola, non m'interessa la scatola, m'interessa l'oggetto che c'è dentro». Quindi un po' come un bambino piccolo davanti ai regali sotto l'albero di natale... DISTRUGGE LA SCATOLA!
È una cosa che, in fondo, aiuta a scaricare la tensione; è molto simpatico guardare, perché uno dice "questa cosa è ECCESSIVA: cioè non c'è bisogno di distruggere la scatola."
Però un po' ti fa ridere, perché un po' è anche la cosa che faresti anche tu quando ti arriva la scatola che aspettavi, che hai aspettato per così tanto tempo.
E il primo unboxing, il primo video che vi segnalo, appunto, è "Amazon Echo: io ti ucciderò!", video che naturalmente trovate sul doobly-doo e sulla scheda. E noterete, appunto, che l'unboxing comincia non con un taglierino per tagliare il nastro adesivo, ma con un coltellaccio da cucina (che è ormai il "marchio di fabbrica" di Lamarr).
E naturalmente non è che viene usato il coltello semplicemente per tagliare il nastro adesivo: c'è proprio questo gesto, molto da film thriller, questo "GROAR!".
L'inaspettato lo vediamo con un altro unboxing di Lamarr, che è il secondo video che vi segnalo.
Lamarr ha comprato la AppleTV. Ora (parentesi importantissima), non sono qui per fare una guerra di religione tra prodotti della Apple e prodotti della concorrenza: sono sempre stato del parere che se una persona apprezza una tecnologia, e con quella tecnologia ci si trova bene, quella tecnologia fa bene il lavoro per cui è stata comprata... cioè, per me non c'è persona più felice di quella, quindi io sono felice per lui. Quindi il fatto che si trovi bene con la AppleTV a me può fare solo un grandissimo piacere: io non l'ho provata, sono curioso di provarla, quindi non mi esprimo.
Ma quello di cui vi voglio parlare, "l'inaspettato", è questo: Lamarr in casa ha due televisioni, quindi dice «Va bene, io adesso vorrei fare l'unboxing e la recensione della AppleTV, quindi ordino due AppleTV (una per la TV principale, una per la TV in camera da letto), dato che voglio fare "velocemente" la recensione la prima AppleTV la ordino con la spedizione "super-duper-extrarapida velocissima" (tipo $24,90~$25,00 di spedizione), così arriva velocemente e io posso fare la recensione. Quell'altra ci sarà tutto il tempo, semplicemente la devo montare in camera da letto, quindi la spedizione "supereconomica, quella proprio GRATUITA" e quando arriva, arriva!»
E dice: «Questa mattina è venuto il corriere espresso e mi ha consegnato TUTTI E DUE I PACCHETTI: sono arrivate ASSIEME!»
Ecco l'inaspettato: cioè «ho pagato 25 dollari di spedizione superveloce, e la spedizione supereconomica ha messo lo stesso tempo».
Date quindi un'occhiata all'unboxing della AppleTV, video che trovate sul doobly-doo e sulla scheda. Tra l'altro molto interessante come recensione, devo dire.
Un'altra cosa simpatica di Lamarr è un piccolo gesto che - in qualche modo - possiamo dire "ha inventato".
Quando fa l'unboxing di qualcosa di non particolarmente corposo (per esempio di una action figure, di un Amiibo) di qualcosa di relativamente "piccolo", quindi per farlo vedere meglio lo avvicina alla telecamera, naturalmente bisogna consentire all'autofocus di mettere a fuoco quell'oggetto, quindi generalmente mette, non so, la figurina sulla mano, avvicina all'obiettivo e copre con l'altra mano (mette subito dietro l'altra mano), così l'obiettivo non prende nient'altro e dovrebbe mettere a fuoco lì.
Questo gesto alla fine, niente di particolare, però in un video di Lamarr (in una collaborazione fatta in occasione di un compleanno della Nintendo, in cui si parlava anche dei vari action figure legati ai videogiochi eccetera) uno degli host disse «Mi piace questo gesto perché è un po' come se stessi "lanciando un raggio dalla mano"» e 'sta cosa l'ho trovata simpatica.
È una cosa, appunto, inaspettata, perché dice: "e vabbè: alla fine è solo un modo per mettere la mano davanti alla telecamera e fargli mettere a fuoco", però è simpatica 'sta cosa di pensare... è un po' il marchio di fabbrica di Lamarr: Lamarr che lancia un raggio di forza dalle mani! E per farvi capire questo gesto, vi segnalo l'unboxing del Mii Amiibo (video che trovate sul doobly-doo e sulla scheda).
E come ultimo video per arrivare al "grottesco" voglio segnalarvi una cosa che ho trovato veramente molto simpatica, anche se è un video leggermente più datato rispetto agli altri, ma che comunque secondo me rappresenta quest'idea del grottesco senza cadere nella parodia estrema, ed è "Come parlare a te stesso", video che trovate sul doobly-doo e sulla scheda.
E l'ho trovato veramente molto divertente e, comunque, rappresenta un modo di creare un "grottesco" con la semplicità, senza andare troppo sull'eccesso, perché naturalmente quello che è grottesco in cui si punta parecchio all'eccessivo è quella che può essere, per esempio, la parodia: nella parodia si eccedono i lineamenti e i comportamenti sino, appunto, a farli divenire grotteschi.
Mentre in questo caso il grottesco è - più che altro - non tanto nell'eccesso dei lineamenti, nell'eccesso dei comportamenti, quanto nell'eccesso del comportamento totalmente inaspettato: come apparirebbe una conversazione tra VARI se stessi.
Detto questo, non mi resta che fare LA DOMANDA (ecco la parte più inquietante di questo vlog): secondo voi sono queste le tre famiglie di ciò che è umoristico? Oppure c'è qualcos'altro che pensate che non... magari non rientra in questi tre argomenti in qualche modo, eppure può considerarsi una cosa umoristica, una "famiglia umoristica a sé stante"?
Oppure siete d'accordo con me? Oppure no? Pensate, per esempio, che il grottesco sia, essendo alla fine un'unione di quello che è l'eccessivo e di quello che è l'inaspettato, si debba considerare "solo quello".
Oppure non lo so? Quali sono le cose che trovate espressamente umoristiche? Qual è l'umorismo che vi piace? Quello che fa tutto sulla vita reale? Quello che è fatto, appunto, sull'inaspettato? Qual è la vostra "famiglia" di umorismo preferito?
Fatemelo sapere con un commento qua sotto, oppure (come sempre) su Twitter con l'hashtag #DdVotr.
Bene ragazzi, io ho concluso per cui, come sempre, innanzi tutto vi ringrazio per essere arrivati sino in fondo a questo vlog. Vi ricordo, se questo vlog vi è piaciuto, di fare pollice-in-alto e di condividerlo con gli amici: potete condividere questo vlog usando i bottoni sotto al video (se siete sul sito di youtube) oppure con lo strumento di condivisione là in alto se siete su dispositivo mobile. Inoltre vi ricordo che se siete su dispositivo mobile, potete condividere questo vlog con i vostri amici anche su Whatsapp.
Vi ricordo, se non l'avete già fatto, di iscrivervi al mio canale: è gratuito (che di questi tempi non guasta), vi farà subito assumere quel buon profumo di nuovo iscritto che ci piace così tanto e - soprattutto - dovreste ricevere una notifica ogni volta che pubblico un nuovo video.
Bene, questo è tutto, per cui - come sempre - grazie, ciao a tutti e ci vediamo alla prossima!

{...una cosa, appunto, inaspettata, è una cosa comunque simpatica: come il signore che mi ha superato mentre il semaforo era rosso, per esempio, no?}

giovedì 26 novembre 2015

Vita da Tecnico 2x08 - Il computer del capo

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Moltissimi anni fa facevo il tecnico in un negozio di computer.
Il nostro capo era un venditore particolarmente abile: avete presente quelli che riuscirebbero a vendere frigoriferi in Alaska? Ecco: pensate che almeno tre volte ho memoria di persone che sono venute per cercare un nastro o una cartuccia per la stampante…
… e sono usciti dal negozio con una nuova stampante!
[♪♫♪]
Ciao a tutti, sono Grizzly, il vostro tecnico informatico di fiducia. E ho fatto moltissima gavetta per diventarlo, soprattutto facendo il tecnico presso una cartoleria/copisteria/negozio di computer.
Il nostro capo era una persona molto particolare: soltanto dopo *qualche anno* che vendeva prodotti informatici, si decise a mettersi un computer a casa e così lentamente poté imparare come si accende, che non si spegne tirando via la spina dal muro e… poco altro, nel tempo.
Ora, quel computer fu letteralmente un’impresa: generalmente il capo comprava del materiale (di solito andava lui, salvo qualche cosa che veniva consegnato dai corrieri espressi) e, rigorosamente, tutte le volte che riportava in negozio qualche componente in più, poi – nel giro di un paio d’ore – riusciva anche a rivenderlo.
Sempre, credetemi: ogni volta!
Capì che l’unico modo di non rivendersi il computer appena assemblato era quello di dotarsi di un bestione di ultimissima generazione, quindi troppo costoso e ampiamente fuori mercato per essere facile da piazzare (ed essere COMUNQUE riuscito a venderne DUE!).
Poi, alla fine, riuscì ad avere in casa un computer dalle caratteristiche più che eccellenti. Solo che un gran cuore, una tastiera ed un mouse non sono sufficienti: serve anche un monitor.
Ovviamente (parliamo dell’epoca dei CRT) quelli economici da 17” andavano via letteralmente come il pane, per cui si vendette quello che voleva portarsi a casa tipo cinque o sei volte di fila.
Per cui un pomeriggio lo convincemmo a caricarsi in macchina l’ultimo rimasto: «Ou: tanto domani mattina il corriere ne consegnerà VENTI!»
E sì: dopo un’oretta che era nella sua macchina, riuscì a venderlo con la frase «Guarda: ne ho appena ritirato uno da un fornitore!»
Però a quel punto uno dei colleghi afferrò il cestino della carta straccia e cominciò a bersagliarlo di preventivi stracciati: «E il bambino che non può giocare! E ormai siamo in chiusura e domattina il corriere ne portava altri venti! E il signore non aveva neanche urgenza di prendere quel monitor... ma insomma!»
Visto l’andazzo (e su consiglio del collega) il capo decise per un 19”, che all’epoca erano difficilissimi da piazzare, soprattutto considerate le dimensioni non indifferenti della carrozzeria. E così finalmente anche lui ebbe il suo computer a casa.
No, non con quel monitor: quello lo vendette a un architetto. Lui ne prese un altro il pomeriggio... Ciao a tutti e alla prossima!

Come si convinse a non vedere anche l’ultimo monitor? Il collega, non essendoci più cartacce da tirargli contro, prese la cassetta degli attrezzi e lo minacciò di tirargli contro i ricambi della fotocopiatrice.

domenica 22 novembre 2015

VLOG 92: Ridere

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[nota: ironicamente questo vlog è stato registrato PRIMA dell'attentato terrostico di Parigi]
Benvenuti a bordo, viaggiatori: sono Diario di Viaggio on the road, e questo è Grizzly!
... o qualcosa del genere, più o meno.
[♪♫♪]
Prima di cominciare consentitemi (una brevissima parentesi) di fare i miei più sentiti complimenti a Lamarr Wilson che, questo venerdì, ha raggiunto i 500mila iscritti. E Lamarr è uno youtuber "storico" (vi parlerò di lui in questi giorni, sicuramente).
Quindi passiamo - innanzi tutto - all'argomento del giorno, perché il canale youtube di oggi ha a che vedere con l'argomento del giorno.
Oggi parliamo del "ridere", del riso. Il riso, ridere, è una risposta emotiva dell'uomo a quella che è l'allegria, a quello che è la "comicità", no?
Ed è un comportamento tipico proprio dell'uomo, ma insito veramente nel suo DNA, nel suo corredo genetico: l'uomo comincia a ridere (comincia a *sorridere*) proprio sin dai primissimi giorni della sua vita.
Per cui questo comportamento lo si osserva nel mondo animale, principalmente, nell'uomo. C'è un comportamento simile in alcuni primati, come reazione al solletico, ma dopodiché è un comportamento molto tipico dell'essere umano.
Ora, non voglio approfondire l'argomento "ridere" nell'ambito scientifico: è qualcosa di complesso, è qualcosa su cui - comunque - non sono molto preparato.
Ma quello di cui voglio parlare oggi, in generale, è un pochettino dell'argomento "ridere", di che cosa dovrebbe essere considerato «qualcosa che fa ridere».
Far ridere dovrebbe essere, in questo caso, basato su gesti, su parole, su azioni. Ci sono i classici "video divertenti" che trovate un po' dappertutto su internet. E ci sono le battute, le barzellettine, le freddure...
Però prendiamo un video qualsiasi: c'è il cameriere che sta portando il piatto. Inciampa, casca e il piatto vola e... va a finire PRECISAMENTE sul tavolo dove doveva arrivare, no?
C'è chi dice: «Wow! Complimenti per la mira».
C'è chi ride.
E c'è chi dice «Ma... perché ridere? Ma poraccio: è cascato, ha sbattuto il naso, s'è fatto male!»
Perché il concetto di "umorismo" (il concetto di "comicità") è un concetto, in realtà, particolarmente soggettivo. E ci sono alcune cose che - notoriamente - dovrebbero "far ridere" perché lasciano, appunto, stupiti; perché sono qualcosa di inatteso: il mio saluto iniziale (anziché il «benvenuti a bordo viaggiatori, IO sono Grizzly e QUESTO è Diario di Viaggio on the road»): questa piccola inversione «io sono Diario di Viaggio on the road e questo è Grizzly» di sicuro a qualcuno ha strappato un sorriso; ma magari qualcun altro è rimasto solo interdetto (ha detto: "ma... ma che sta dicendo Grizzly?").
Quindi non è facile trovare qualcosa che faccia ridere veramente. E anche un comico ben navigato sa benissimo che ci sono delle cose che possono scatenare l'ilarità sul momento, ci sono delle cose che fanno ridere una parte di pubblico, ci sono delle cose che faranno ridere un'altra parte di pubblico.
Comunque è difficile (se non *impossibile*) trovare una cosa che faccia ridere il 100% delle persone.
E in questo io faccio i miei complimenti a Fabrizio (il canale YouTube di oggi di cui vi parlo è gestito da lui): Pio3D, canale di cui vi lascio il link naturalmente sul doobly-doo e sempre sulla scheda (dovrei indicare, credo, più o meno da questa parte... sempre che - naturalmente - YouTube non sposti la scheda da un'altra parte).
Fabrizio sul suo canale ci dice questo: "Sono un comico (o almeno ci provo) sbarcato sul tubo nel 2006 e cerco di intrattenere il mio pubblico con rubriche, parodie, sketch comici e tanto altro".
I suoi contenuti sono veramente tantissimi, quindi ho pensato di segnalarvi tre playlist che ho trovato veramente molto simpatiche.
Fabrizio ha tantissima roba sul suo canale, tantissima roba "divertente".
Come dicevo: è difficile intrattenere e divertire il 100% del pubblico, e io per primo... sono il primo a dire: sì, mi piace molto quello che fa Pio3D sul suo canale, mi piacciono molti dei suoi contenuti, però ammetto che - naturalmente - non mi piacciono AL 100% TUTTI  i suoi contenuti.
Quando parla di gaming ci sono sicuramente delle battute molto interessanti, molto simpatiche per chi pratica il gaming, ma dato che io non faccio videogiochi, quei video generalmente - obiettivamente - li salto perché non è quel tipo di comicità che mi colpisce.
Alcune parodie di trasmissioni televisive sicuramente sono ben fatte, però dato che seguo poco la televisione, seguo poco alcuni programmi televisivi, e se già NON mi piace o non conosco il programma televisivo che viene parodizzato, la parodia mi può strappare un sorriso, ma non conoscendo da dove viene la cosa iniziale, oppure non piacendomi il programma iniziale, non è che la parodia poi mi faccia piacere il programma iniziale.
Però - come ripeto - molti suoi contenuti sono semplici, leggeri, molto divertenti, molto simpatici. Lui è un personaggio estremamente simpatico e - soprattutto - Fabrizio è un personaggio molto attivo sulla community di YouTube Italia, che è una cosa che, al giorno d'oggi, diventa veramente difficile.
È stato anche molto attivo con un hashtag "serio" tra le altre cose, che non ha avuto il successo che avrebbe meritato, che un pochettino si sta tirando fuori, che comunque è un messaggio importante: che è #stopcyberbullismo (di questo - tra le altre cose - ne parlerò più avanti, perché voglio affrontare l'argomento del bullismo digitale con calma): ma oggi parliamo - appunto - di ridere).
Parlando di ridere, quindi, la prima cosa che vi segnalo è una playlist di Pio3D abbastanza recente (al momento in cui sto girando questo vlog): proprio, mentre lo sto girando, ancora ha pubblicato solo due video; però sta lavorando alle altre puntate, ed è: "Mai Dire Tube" (naturalmente trovate il link alla playlist sul doobly-doo e sulla scheda).
"Mai Dire Tube" è una specie di risposta simpatica alla vecchia trasmissione "Mai Dire TV", però con i "personaggi famosi" di YouTube.
È un modo interessante di fare dell'ironia un pochino "pungente" e di trattare l'argomento YouTube (e l'argomento youtuber) in maniera simpatica e comunque facendo una comicità leggera, non una comicità strascinata, né una comicità sforzata, forzosa... no?
Quindi è un modo veramente ironico di affrontare l'argomento che mi è piaciuto tantissimo e, secondo me, tra l'altro è un format che ha grandi potenzialità.
E proprio parlando di "format", Fabrizio è molto bravo nell'ideare sempre nuovi format: è un punto per cui gli do, veramente, come si suol dire "Tanto di Cappello" (anche se non ho il cappello addosso!), perché oltre ad essere (Fabrizio) molto attivo sulla community di YouTube Italia, appunto è molto attivo nel pensare e produrre sempre nuovi format.
È quel classico youtuber che dici "meriterebbe veramente di avere un pubblico molto grande e meriterebbe di fare numeri veramente molto più grandi": comunque spero - nel mio piccolo - di coinvolgervi, di presentarvi il suo canale, e v'invito ad andare a iscrivervi al suo canale (se non l'avete già fatto) perché merita veramente tantissimo.
Seconda playlist che vi segnalo, che prende un argomento anche "serio", e quello che fa Fabrizio è costruire dell'ironia (talvolta anche del sarcasmo) sugli hater con questa playlist "I love you haters & I love you secrets".
Con "I love you haters" lui cerca i commenti che sembrano essere scritti da "leoni della tastiera" ma che invece risultano scritti da bambini, che chiaramente non hanno ben idea di quali sono certe meccaniche. E comunque vengono affrontati in quella che dovrebbe essere la maniera ideale di affrontare gli hater: non prendendosi di nervi, non sentendosi buttati giù, non prendendo tutte le parole che dicono nella più completa serietà, ma usando anche molta leggerezza, perché il modo corretto di affrontare gli hater, sicuramente, è quello.
Seconda playlist, "I love you haters & I love you secret", la trovate sul doobly-doo e la trovate - naturalmente - sulla scheda.
E infine Pio3D, essendo comunque uno youtuber di una generazione abbastanza "adulta" (non è... grandissimo: non siamo coetanei, però ha già superato la trentina), e anche lui ci porta - ogni tanto - a riscoprire un po' il passato (quelli che sono stati i primi anni '90, quello che è stato gli anni "2000", quelli che sono stati gli anni '80, quello che è stato un po' il passato di tutti noi) e a rivivere il passato in maniera simpatica e divertente, e questo lo fa facendoci - appunto - "ricordare" le cose con la playlist "Do you remember": i giochi, i fumetti, le attività, i programmi televisivi e le cose che c'erano dai primi anni '90 in poi, qualche cosa alla fine degli anni '80, qualche cosa all'inizio degli anni 2000.
Molto simpatica, è una playlist che contiene video che ci fanno un pochino ritornare bambini, ci fanno un pochettino ricordare quelle cose che c'erano nella nostra infanzia (o almeno - nel mio caso - nella nostra "giovinezza").
Comunque una playlist che merita anche quella, per cui anche questa playlist "Do you remember" sempre sul doobly-doo, sempre sulla scheda, il canale è "Pio3D": andate e iscrivetevi. È bravissimo, crea sempre nuovi contenuti: io vi ho segnalato queste playlist, ma date un'occhiata alle sue playlist. Ci sono degli sketch, ci sono delle parodie, è molto bravo, è molto divertente e merita tantissimo.
E a questo punto - come dicevo - ci sono delle cose che fanno ridere e ci sono delle cose che non fanno ridere: io non so nemmeno se vi ha fatto ridere, appunto, il mio "modo" di presentare e di aprire questo vlog.
Per cui prima di concludere questo vlog vi chiedo: come dicevo ci sono alcune che mi fanno ridere, alcune cose che non mi fanno ridere, il ridere è una cosa che può essere molto soggettiva, per cui voi quand'è che trovate una cosa divertente, simpatica, comica, che vi fa ridere?
Fatemelo sapere sui commenti, oppure su Twitter con l'hashtag #DdVotr.
Bene ragazzi, io ho concluso. Come sempre vi ringrazio per essere arrivati fino in fondo a questo vlog; vi ricordo di iscrivervi al mio canale (se non l'avete già fatto): è gratuito, vi farà subito assumere quel BUON PROFUMO di nuovo iscritto che ci piace così tanto e inoltre POTRESTE anche ricevere una notifica ogni volta che pubblico un nuovo video.
Vi ricordo, se questo vlog vi è piaciuto, vi ha divertito, vi ha fatto sorridere quantomeno, di fare pollice-in-alto e di condividerlo con i vostri amici: potete condividerlo utilizzando i bottoni che trovate sotto al video (se siete sul computer), oppure con lo strumento "Condivisione" che c'è là in alto se siete su dispositivo mobile.
Inoltre, se siete su dispositivo mobile, vi ricordo che potete condividere questo vlog con i vostri amici anche su Whatsapp.
Fatemi sapere anche se vi sto facendo ridere con "Vita da Tecnico": questo feedback per me è importante.
Bene, come sempre grazie, ciao a tutti e ci vediamo alla prossima!

giovedì 19 novembre 2015

Vita da Tecnico 2x07 - Chi ne capisce

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Il sole del tramonto spandeva i suoi raggi sugli alberi e sulle case, filtrando dalle nuvole le cui tinte variavano dal grigio al rossastro.
Era un magnifico tramonto in alta definizione a 32 bitplane!
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Ciao a tutti, sono Grizzly, quello che come tutti… no: vi racconto una storia.
Torniamo indietro di qualche anno: festa di laurea della ex di un caro amico, siamo tutti invitati in quella che pensiamo, conoscendola, una semplice serata tra amici per un aperitivo o un aperi-cena, e invece troviamo tutto il parentado (e solo per un colpo di fortuna mi son messo la cravatta).
Ora, sapete come funzionano queste serate, no? Si creano tanti capannelli di gente: chi qua, chi la, chi in giardino, chi in terrazzo, e si parla del più e del meno.
Per un bel po’: da quando siamo arrivati è passata più di un’ora. E in quell’ora tutti quanti abbiamo notato una cosa. Una cosa che – in qualche modo – sembra stonare.
Perché il padre, per farle un regalo, le ha comprato un nuovo computer fisso, con cui finalmente sostituire quel vecchissimo consumatissimo portatile, che sta letteralmente tenendo su con lo spago, il nastro adesivo e gli stuzzicadenti… (ecco, probabilmente l’aveva comprato di seconda mano da McGyver!)
Comunque diverse persone presenti – che mi conoscono *da* *anni* – mi guardano con sempre maggiore insistenza, indicandomi costantemente con lo sguardo il padre e l’amico del padre, dato che i due hanno spacchettato il case, il monitor 17 pollici… (CRT. Ok: andiamo indietro di UN BEL PO’ di anni!) … il kit di casse 5.1 e una quantità abnorme di cavi.
E da OLTRE UN’ORA stanno letteralmente *affogando* in quei cavi! E sono arrivati a collegare praticamente solo il monitor alla ciabatta, che peraltro non è ancora attaccata al muro…
Pur essendo sabato, pur essendo stanco dopo una settimana di lavoro e *soprattutto* pur non avendolo venduto io quel benedetto computer, visto che tutti mi stanno guardando con un’espressione tipo cani bastonati, finalmente mi avvicino: «Ehm, ragazzi, per caso vi serve una mano?»
Il padre mi guarda, torvo, spostando nel frattempo un cavo che cercava di impiccarlo: «No, tranquillo: in fondo me l’ha venduto lui, quindi è giusto che me lo monti, anche!» mentre l’amico/venditore guarda sconsolato il mucchio di componenti sparsi in giro, sorseggiando mestamente da un bicchiere di plastica pieno di spumante.
«Ah beh, ci mancherebbe: fate pure, allora» e penso di aver evitato qualsiasi problema.
Ma non ho considerato lo spirito trollesco del padre che, siccome usa il PC da circa sei mesi, ha anche la faccia tosta di apostrofarmi, parlando col suo amico, ma facendosi sentire da tutti e con un tono di voce di palese sufficienza: «Eh: tanto oggi ne capiamo tutti di computer!»
Cadde il silenzio, e io sorrisi (o forse proprio scoppiai a ridere mentre uscivo in giardino: non ricordo), fatto sta che dopo un’altra ora finalmente il computer venne acceso (mentre loro ancora litigavano con la stampante e le casse non erano collegate), affinché il padre potesse lanciare il… (quanti ricordi: vabbè dai, era carino!) … demo della Matrox-G400 con la fatina.
Comunque per fortuna i tempi sono cambiati, e adesso veramente tutti ne capiscono di computer: ciao a tutti, e alla prossima!

Poi, mentre tutti erano in salotto a guardare il demo, in mezzo al coro di “ooohh” e “aaahh”, conclusi con voce abbastanza forte da farmi sentire bene: «Chissà perché tutto questo  non mi dice nulla… mah: forse perché sono DIECI ANNI che lo faccio per lavoro!»

domenica 15 novembre 2015

VLOG speciale #HugforParis

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Ciao a tutti, sono Grizzly.
La puntata programmata per questa mattina di Diario di Viaggio on the road (l'ho girata la settimana scorsa) parlava di "Ridere", e quindi non mi è sembrato il caso di farla uscire. Per cui ho spostato la sua programmazione a domenica prossima.
Quello che vorrei fare oggi è, invece, esprimere tutto il mio dolore, la mia costernazione, la mia vicinanza ai familiari delle vittime e ai feriti del vile attentato terroristico che, di nuovo, ha insanguinato Parigi.
E potrei fermarmi qui, perché non ci sarebbe molto altro da aggiungere.
Però negli ultimi due giorni sui social, e sui media in generale, c'è stato un gran proliferare di "leoni da tastiera" e "leoni da intervista televisiva", questi ultimi soprattutto loschi politici in cerca di facili consensi elettorali.
E - pertanto - ho deciso invece di aggiungere, brevemente, qualcosa.
Il concetto che ho letto più volte in questi ultimi due giorni è "è tutta colpa dell'islam, che è una religione di guerra, al contrario del cristianesimo, che è una religione di pace".
Ora, dire che una religione "è di pace", secondo me, è un ossimoro, perché una religione nasce con l'intento di dare una risposta al bisogno di spiritualità dell'uomo, e nel farlo non fa altro che creare delle differenze fra gli uomini: la più semplice è quella fra il bravo praticante e il peccatore, seguita subito dopo dal fatto che diversi uomini possano praticare diverse religioni.
Ma non voglio parlare di questo: voglio parlare invece del background culturale. In Europa nel corso degli anni il cristianesimo ha vissuto una serie di rivoluzioni e di scismi; è finita l'epoca dell'oscurantismo medioevale (in cui un eretico sarebbe stato messo a morte), ed è cominciata l'epoca in cui c'è chi vive il cristianesimo con moderazione. Infatti anche se il cristianesimo impone dei dogmi, chi per esempio non è contrario all'aborto, o all'eutanasia, per questo non si sente meno cristiano.
Eppure costoro spesso sono gli stessi che ti dicono "non esiste l'islam moderato". E allora vi rispondo che non esiste il cristianesimo moderato! Volete fare due pesi e due misure?
Fateci caso: i fanatici dello stato islamico distruggono monumenti, bruciano libri, uccidono archeologi, distruggono scuole. Si crea un oscurantismo medioevale in cui il leader è una figura teocratica: quello che dice è la parola di dio, e bisogna essere timorati di dio. Questa è la fucina in cui (ne avevo già parlato in occasione del mio vlog su Charlie Hebdo) quando un blogger mauritano viene condannato a morte per aver parlato con leggerezza del profeta (e già essere condannati a morte "per aver parlato con leggerezza del profeta" è inquietante, credetemi), la NAZIONE INTERA accoglie la notizia con caroselli di auto in festa!
La religione è una scusa dietro cui si nascondono più grandi interessi, e comunque il mondo non è bianco o nero: ci sono tantissime sfumature di grigio, e la verità è sempre in mezzo.
Prima di concludere voglio segnalarvi il video di vKlabe (ve lo lascio sul doobly-doo e sulla scheda) in cui parla dell'argomento in maniera, secondo me, rigorosa ed intelligente, e che approvo.
Grazie a tutti, e ci vediamo alla prossima.

giovedì 12 novembre 2015

Vita da Tecnico 2x06 - La cerca oscura

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[♪♫♪]
{passi tra le frasche}
(E finalmente, dopo molto camminare...)
{sospiri di fatica}
KLAATU
BARADA
NIKTO
{salmodiare e urlare verso gli dei}
... e a questo punto, se gli dei vorranno intercedere, consentiranno alla stampante di funzionare anche senza.
E altrimenti, semplicemente, vai nel più vicino centro commerciale e ti compri una stampante nuova, che già quella te la danno con i driver corretti per Windows 10.
E sei sicuro che funziona senza bisogno di tutto questo lavoro!
Uhm! Tutti sparagnini a tempo di crisi... vabbè va!
Andiamo a fare st'evocazione...
Dov'è che avrò messo la Pergamena Sacra con le istruzioni...?

{ultime urla}
[cough-cough!!] Porca pu***na: sottovento so' finito! Gasp: ragazzi!
{Marco}"Cough-cough" la devi lasciare, 'mpare!
{Grizzly}Sì, sì!

martedì 10 novembre 2015

Vlog tecnico: 500 iscritti e novità

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Ciao a tutti: sono Grizzly e in questo brevissimo vlog tecnico, innanzi tutto ci tenevo a dire a tutti voi «grazie».
Grazie dal profondo del mio cuore per il grandissimo risultato a cui siamo arrivati: alla fine della scorsa settimana il mio canale ha superato i cinquecento iscritti. Che per me è un risultato *veramente* grandissimo, anche se possono sembrare piccoli numeri per me sono, comunque, un grandissimo risultato, e un risultato a cui... veramente: non sapevo se ci sarei mai arrivato.
Quindi non solo vi dico grazie. Vi dico: sì, ok, arriverà anche lo "special" per i 500 iscritti. Sto preparando una serie di cose, ci sarà anche una FAQ (anzi: se volete farmi delle domande, potete farle nei commenti. Sul doobly-doo troverete anche il link alle precedenti FAQ, quindi se ci sono domande che vi incuriosisce fare, a cui non ho già risposto potete tranquillamente farmele nei commenti.
Di nuovo: grazie per questo grandissimo risultato, perché questo risultato per me è - di nuovo - qualcosa di eccezionale.
E sto preparando grandi novità su questo canale: innanzi tutto sabato (questo sabato) abbiamo girato le ultime due puntate di "Vita da Tecnico", quindi la stagione di "Vita da Tecnico", che comunque finirà con la dodicesima puntata a dicembre, ormai è completa, è già pronta e programmata. E sto preparando due piccole-grandi sorprese per il finale di stagione di Vita da Tecnico, che girerò in questi giorni.
Oltre a questo, si avvicina anche il secondo traguardo importante per me, che è quello della centesima puntata di "Diario di Viaggio on the road" e anche in questo caso c'è una piccola sorpresa per tutti voi che sta per arrivare.
Nel frattempo, come dicevo, sto preparando lo special per i 500 iscritti. C'era una cosa che volevo fare: volevo prendere alcuni vecchi video che ho su nastri Video8 (e su nastri Hi8) che ho girato veramente nei primi anni '90 e volevo pubblicarli su YouTube. Però la telecamera Video8 (la mia vecchia telecamera Video8) che ancora funziona come telecamera, non funziona più la parte meccanica: non mi è possibile leggere i nastri per poter fare il capture, quindi in questi giorni sto vedendo se è il caso di farla riparare, o altrimenti...
Se abitate nella provincia di Siracusa (o nella provincia di Catania) e vi trovate un apparecchio video8 (una telecamera o un videoregistratore video8) che potreste prestarmi in questi giorni, eventualmente fatemelo sapere sui commenti: potrebbe essere molto comodo!
Se no cercherò di organizzarmi per vedere se è riparabile in qualche modo, o se trovo una soluzione, perché - appunto - mi piacerebbe poter portare questi vecchissimi video (roba di vent'anni: dal '95-96-97) e poterla condividere con tutti voi sul mio canale.
La FAQ arriverà presto, quindi il tempo materiale di fare questa situazione, nel frattempo di nuovo grazie.
Restate collegati per seguire le prossime puntate di Vita da Tecnico (la prossima giovedì alle 15, e poi ogni giovedì alle 15) sino alla dodicesima puntata. E la dodicesima puntata, che ancora non è il finale di stagione, farà veramente il botto (e lo so, perché c'è una grande sorpresa nella dodicesima puntata) e poi un finale di stagione in cui tirerò fuori ancora, veramente, spero il meglio di me! Ma comunque il meglio di quello che ho in serbo per tutti voi.
Sto già cominciando a lavorare alla prossima stagione di Vita da Tecnico, sto già cominciando a lavorare a una serie di prossime cose che ho intenzione di fare su questo canale, quindi di nuovo (e se vi sta capitando di passare su questo canale per la prima volta) non dimenticate di iscrivervi: è gratuito, vi farà assumere quel buon profumo di nuovo iscritto e sarà un modo per tenersi aggiornati sulle novità che arriveranno su questo canale.
Quindi ragazzi, per ora questo è tutto, per cui: grazie, ciao e ci vediamo su questo canale!

domenica 8 novembre 2015

VLOG 91: Sette cose che potrò raccontare ai miei nipoti

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[lo so che essendo il giorno 1 novembre poteva starci uno special di Halloween, ma l'ho già fatto con #VitadaTecnico (-: ]
Benvenuti a bordo, viaggiatori: sono Grizzly, ho quasi quarant'anni...
(Aaaahhh: quarant'anni!
Fortuna che dentro sono SEMPRE un bambinone!)
... questo è Diario di Viaggio on the road.
[♪♫♪]
In questi giorni ho deciso di dare un'occhiata ai primi video fatti dagli youtuber che seguo da più tempo.
Così: per vedere un po' qual è stata l'evoluzione, per vedere un po' qual è stato il passato, etc.
E mi sono imbattuto, quindi, in un video di Matthew Santoro che ho trovato veramente molto simpatico. Questo video è "Sette cose che potrò raccontare ai miei nipoti" (e ve lo lascio - tra l'altro - linkato sul doobly-doo e sulla scheda, così potete andare a dargli un'occhiata).
Questo video è stato per me, in qualche modo, anche "ispirante", tanto che ho deciso di pubblicare questo vlog un po' come se fosse una specie di «video risposta» al video di Matthew.
I miei nonni non ci sono più, e quindi il video di Matthew è stato particolarmente ispirante, perché appunto mi ha fatto pensare che un giorno anche io sarò un nonno, anche io racconterò ai miei nipotini come si viveva "ai miei tempi" (anzi: vista la mia età e visto che moltissime cose le facevo praticamente più di trent'anni fa, in realtà posso già raccontarle a molte delle persone che guardano il mio canale e che so essere più giovani di me!).
Comunque cominciamo: eccovi le sette cose che potrò raccontare ai miei nipoti un giorno.
Perché in fondo io sono nato e cresciuto in quella che è stata la «cultura analogica», quindi ho avuto TUTTO analogico: ho avuto la TV analogica, la radio analogica... ma lasciamo perdere un po' la nostalgia e cominciamo.
Numero 1: sono più vecchio di tutta la tecnologia che ci circonda in questo momento, e della quale non riusciamo a fare a meno.
Quand'ero piccolo non c'era la telefonia mobile (è arrivata in Italia nel 1990 la tecnologia TACS).
Quando ero piccolo, quando andavo a scuola e dovevamo fare delle ricerche, non c'era internet: dovevamo consultare i volumi dell'enciclopedia. Magari c'era da andare in biblioteca, da spostarsi *fisicamente* in biblioteca; cercare i libri che interessavano, una volta trovati i libri cercare all'interno del libro, sfogliando le pagine, cercando i concetti.
E lo stesso discorso si faceva per telefonare a un amico: dovevi scegliere... prendere l'elenco del telefono, scegliere la pagina giusta e scorrere tutti i nomi fino a trovare quello che t'interessava... Molto poco pratico, devo dire!
Per andare da qualche parte mica c'era il GPS: dovevi utilizzare la cartina geografica. Per capire dove ti trovavi, di nuovo, non c'era il GPS: dovevi saper «triangolare» la tua posizione, magari utilizzando la bussola. Non quella sul cellulare, quella FISICA, con l'ago magnetico.
Numero 2 (è una curiosità di cui ho parlato nelle curiosità del mio compleanno): da piccolo ho utilizzato un telefono a «disco combinatore».
Alcuni cellulari hanno, tra le loro suonerie, una suoneria che si chiama "Old phone" (o "Ancient phone") che riproduce il suono della badenia di ottone che c'era dentro il telefono e che faceva lo squillo.
[squillo telefonico: suono di campana badenia]
Numero 3: io ho fatto fotografie ANALOGICHE: avevi il rullino nella macchina fotografica, che ti permetteva di fare 24 (all'estremo 36) fotografie (non milionate come puoi fare adesso) che non potevi guardare subito com'erano venute, a meno di non avere la Polaroid...
... e che non potevi cancellare: una volta fatte, restavano.
E una volta fatte le fotografie, dovevi portare il rullino a «sviluppare». E non solo: io ho sviluppato rullini in bianco e nero (sì: c'erano i rullini per fotografare in bianco e nero).
E so a che cosa serve questo scatolino, che no: non è il più piccolo contenitore Tupperware che abbiate mai visto (come chiese uno studente a una lezione di fotografia di una scuola media inglese. Credo l'anno scorso di aver letto questa cosa: quando il professore fece vedere quello scatolino, che in realtà è un contenitore per rullini, per il «Caricatore 135»).
Di per sé, per la cronaca, il più piccolo Tupperware che abbiate mai visto è QUESTO! (Almeno spero) Che è una delle sorpresine delle merendine del Mulino Bianco che c'erano negli anni '80; adesso si trovano dentro l'Happy Meal le sorprese, ma una volta erano lì.
Numero 4: ho giocato a videogame con i pixeloni, ma non perché era «di moda», bensì perché era *quella* la tecnologia, non c'era altro!
Quando è arrivato Monkey Island, che andava a 320x200 (320x200: questo video - che state guardando - è 1920x1080 punti, Monkey Island era 320x200: è un *francobollo* rispetto a questo video), con 64mila colori possibili... eravamo... EUUHH!! Era l'HD!
E inoltre so cosa significa SYS 64738 (senza andare a cercare su internet), che l'ho usato DECINE di volte.
E ho usato anche il BASIC!
1RUN
Numero 5: avendo usato anche tecnologia analogica, ho utilizzato le «cassette» (o «musicassette»). Ho utilizzato le «videocassette».
Per ascoltare un brano musicale che si trovava in "mezzo" alla cassetta dovevi portare manualmente avanti la cassetta fino ad arrivare, più o meno, al punto dove stava, e poi metterla in "play".
Stessa cosa per cercare in una videocassetta da 240 minuti (che magari ci stavano sopra tre film), per cercare dove cominciava il film, dovevi andarci "a occhio", più o meno.
E quando finivi di guardare un film, o di ascoltare la musica, dovevi «riavvolgere» la cassetta.
In casa abbiamo avuto le nostre prime televisioni che *non* *avevano* neppure il telecomando: per cambiare canale dovevi alzarti e premere un tasto sul televisore.
Numero 6: sta diventando sempre più raro (per colpa dell'uso di tutti i telefonini, dei tablet, dei computer e delle tastiere da tutte le parti): so scrivere in maniera discreta in corsivo. E anzi *RINGRAZIO* la scuola elementare italiana che ancora insegna a scrivere: perché comunque questa cosa, in molte parti del mondo, è veramente rara! Mano a mano che cresciamo, ci sono bambini che a otto anni sanno usare la tastiera come dattilografi provetti, ma con una penna in mano non sanno scrivere neanche il loro nome! Forse a stampatello, tutto storto. È inquietante.
Io uso ancora le penne o le matite per pigliare appunti, per scrivere determinate cose, e mi rilassa scrivere in corsivo.
E infine, numero 7: sono nato non solo in un altro secolo, ma addirittura *IN* *UN* *ALTRO* *MILLENNIO*!
Sì: io sono nato IL MILLENNIO SCORSO!
(vocina da anzianotto: eh eh cari ragazzi: vi prenderò a colpi in testa con il mio bastone!)
Prima di concludere questo vlog voglio lanciare un piccolo messaggio: tantissimi ragazzi e bambini «di oggi», per via della tecnologia sicuramente hanno l'accesso a tantissime cose, a tantissime situazioni che io da piccolo - veramente - mi sognavo, ma questo sta allontanando le persone fra di loro e allontana moltissimo, secondo me, anche dal contatto con la natura.
Ora io faccio una considerazione: ho avuto la fortuna (perché la considero tale) di aver potuto vedere (e toccare con mano) alcuni animali per così dire "da stalla", come mucche, pecore, capre, galline, bufali... ho avuto il piacere di mungere una mucca. Sono cose che molti bambini non hanno idea di che cosa significhi.
Quindi io vi invito, una volta ogni tanto (magari una volta al mese: potrebbe essere molto utile, soprattutto se avete dei bambini): una volta ogni tanto a "staccare" completamente dalla tecnologia.
A fare una passeggiata, andare in campagna, lontani dai computer, a vedere gli animali della stalla, a vedere come si produce il latte, come si producono le uova, a vedere che il latte, che bevete la mattina a colazione (voi: io sono intollerante) non è prodotto in uno stabilimento mescolando insieme qualche sostanza chimica.
A vedere che le uova non sono fatte da una macchina.
A scoprire che c'è un mondo, lì fuori, che vi aspetta: penso che sia una cosa molto importante, quindi concludo questo vlog qui, senza una domanda, solo per sapere se vi ho strappato un sorriso, se ci sono delle cose che pensate (che vi abbia detto) che non avete conosciuto.
Se siete, magari, più o meno miei coetanei e vi ricordate le cose che vi ho ricordato anche io, no?
Quindi, come sempre, se volete lasciate un commento qua sotto, oppure su Twitter con l'hashtag #DdVotr.
Non dimenticate di fare pollice-in-alto e condividere questo vlog; se siete su computer trovate i bottoni per la condivisione sotto al video, se no se siete sul dispositivo mobile, trovate l'icona là in alto, potete condividere questo vlog (se siete su dispositivo mobile) anche su Whatsapp con i vostri amici.
Vi ricordo, se non l'avete già fatto, di iscrivervi al mio canale: è gratuito, vi farà subito assumere quel buon profumo di nuovo iscritto, che non somiglia all'odore della stalla, per fortuna! E se non lo sapete cos'è l'odore di una stalla, andate a vedere che odore fa una stalla, cavoli!
E soprattutto, se v'iscrivete, potreste ricevere una notifica ogni volta che pubblico un nuovo video.
Bene ragazzi: sono Grizzly, ho concluso, quindi come sempre: grazie per essere arrivati sino in fondo a questo vlog, ciao a tutti  e ci vediamo alla prossima!

giovedì 5 novembre 2015

Vita da Tecnico 2x05 - Teddy Bear Effect

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Dio salvi la regina.
Su file…
[♪♫♪]
[squillo del telefono]
{tel} “Ciao Grizzly sono Artemisia, volevo chiederti se è possibile che la stampante non stampi perché il cavetto fa falso contatto?”
{tel} “Anche se effettivamente negli ultimi giorni diverse volte mi ha dato problemi proprio quel cavo. Sì, va bene, facciamo così: intanto cambio il cavo, poi casomai se ho ancora problemi ti faccio sapere. Ciao, grazie!”
Boh...
[squillo del telefono]
{tel} “Uelà Grizzly. Volevo chiederti se per casa è meglio fare l’ADSL con il solito operatore o con quello nuovo. Più che altro quello nuovo è da poco sul mercato, e la differenza di prezzo mi pare poca: sì, va. Faccio il solito operatore, almeno so che funziona. Grazie sempre, alla prossima”
Ou! Ma oggi che è...?
[sospiro] ‘spetta, va...
Allora... risposta automatica... due squilli. Alexander, rispondi tu, va.
[due squilli del telefono]
{tel} “Buongiorno, sono il sig. Esculapio. Le volevo chiedere quando potrebbe passare perché il computer non si accende. Penso che potrebbe essere la ciabatta, perché ieri la signora delle pulizie mi diceva che quando ci ha attaccato l’aspirapolvere, faceva falso contatto e si spegneva. Se no aspetti, che ci collego l’altra ciabatta che ho comprato la settimana scorsa. Sì, facciamo così: prima le faccio sapere se funziona. Grazie mille, la saluto.”
Mmm!
[due squilli del telefono]
{tel} “Grizzly, ti prego aiutami: l’ADSL non mi funziona. E non funziona manco al vicino, né all’ufficio dell’avvocato qui al primo piano. Non è che per caso può essere colpa dei lavori che stanno facendo qua in strada? Mmm: magari facciamo la segnalazione all’operatore e ti faccio sapere. Ciao, grazie”
Mmm mmm!
[due squilli del telefono]
{tel} “Sì, qui Esculapio: aveva ragione, abbiamo cambiato la ciabatta e funziona tutto. La ringrazio e mi scusi per il disturbo, alla prossima.”
Wow! È più bravo di me. Senti...
... facciamo una cosa: qua c’è da installare la stampante e l’antivirus. Queste sono le chiavi dell’ufficio: quando hai finito, chiudi. Io t’aspetto a casa.
Ciao, eh?

[due squilli del telefono]
{tel} “Sono io: mi sento sola, questa notte ho voglia di qualcuno che mi faccia compagnia a letto...”

domenica 1 novembre 2015

VLOG 90 (Speciale Halloween): Il debito dei pirati

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[Chi segue questo blog, e le "Pagine Oscure", ha già letto questo racconto (-: ]
La goletta beccheggiava dolcemente nella più profonda oscurità notturna. Intorno a noi solo mare, il cielo poco stellato e molto nuvoloso.
Il primo ufficiale stava governando il timone, il mozzo zompettava sul ponte lentamente fumando una mezza pipa di tabacco e oppio, ed io solo da qualche minuto avevo lasciato la mia cabina di poppa per salire e prendere un po’ di fresco. Gli uomini, frattanto, erano tutti sottocoperta in frenetiche attività: il primo turno stava andando a dormire, mentre il secondo si apprestava a tornare all’erta per gestire la notte.
Tutto quanto appariva rilassato.
Seguii con lo sguardo per un po’ il mio primo ufficiale, allontanandomi quindi per sedermi sulla parete di margine, lasciando che la piacevole brezza notturna mi rinfrancasse dal terribile caldo estivo della giornata ormai conclusa.
–Capitano, intravedo qualcosa dietro di lei…– La voce del primo ufficiale era suonata attenta e preoccupata.
Mi voltai dandogli la schiena e strinsi gli occhi per meglio sceverare nell’oscurità di quella notte senza luna, ma poi notai chiaramente i riflessi rossastri delle lampade di quell’imbarcazione lontana, ma non troppo. –Non mi piace. Non mi piace per niente.– Afferrai da sotto il piantone del timone un cannocchiale, e lo aprii guardando verso nord, in direzione di quelle luci.
Fu solo un breve bagliore delle lanterne ad illuminarne il Jolly Roger sul pennone dell’albero maestro, ma bastò per farmi provare un brivido lungo la schiena.
Il mozzo comparve in timoneria, in una nuvola di dolciastro fumo di pipa, guardandoci con espressione tesa.
–Signor Lancardi, suonate la campana: un brigantino pirata si avvicina da nord.
Il marinaio impallidì, fece letteralmente cascare la pipa sul pavimento e si caracollò giù dalle scale afferrando la stoppa del campanaccio che prese a suonare scoordinatamente.
Tutti gli uomini del secondo turno apparvero da sottocoperta ancora impastati di sonno, ma ben pronti ad agire, seguiti da uno sparuto ma efficace gruppo di ragazzi del primo turno. –Comandante, che succede?
–Una nave pirata non identificata si avvicina da nord. Non sappiamo che intenzioni abbiano, per cui voglio tutti quanti pronti ai posti di difesa.
Il primo ufficiale continuò a tenere il timone con espressione serafica, e quando gli uomini cominciarono a spostarsi verso la fiancata, i cannoni e la polveriera, disse, rivolto a nessuno in particolare: –Adesso abbiamo paura anche dei nostri fratelli?
Lo guardai cercando di mantenere la sua stessa calma: –Siamo pirati, è vero. Ma come noi andiamo alla ricerca di un valido bottino, non è detto che gli altri si accontentino di qualche avventura o invece non preferiscano piuttosto depredare chi ha fatto la maggior fatica a recuperare l’oro e i gioielli. Sai bene che non considero fratelli gli altri pirati.
–E tu sai bene che non è stato sempre così, mio capitano.
Lo guardai con un po’ di stizza, poi feci un respiro profondo e riportai l’attenzione con il cannocchiale a nord. E indietreggiai lentamente di qualche passo, abbassando il cannocchiale: –No.
Il mozzo e i pochi uomini rimasti sul ponte videro il mio gesto, provando quasi terrore.
–Lancardi! Va subito da quell’ubriacone del cannoniere. Digli di ricordarsi di quella maledetta notte di maggio: otto cannoni di babordo pronti a fare fuoco appena li avremo a portata: si affiancheranno a poche decine di braccia in qualche minuto. Sbrigati!
Di nuovo il mozzo si caracollò sottocoperta per raggiungere il livello dei cannoni, mentre gli uomini cominciavano a caricare i moschetti e sfoderavano le spade. Con stizza li ripresi tutti: –Mettete immediatamente via le armi, e le spade. Alcuni di voi ricordano sicuramente quella maledetta notte. E per chi non lo sapesse, non discuta: via tutto quanto!
Sei o sette uomini posarono i fucili scoppiando a ridere rocamente, mentre altri due o tre li guardarono tenendo le sciabole sguainate, con espressione interrogativa.
–Beh? Avete sentito il nostro comandante? Via tutte le armi.
–Fidatevi del nostro comandante, sa quello che sta facendo!
Al piano dei cannoni giunse il mozzo, che subito si rivolse al cannoniere: –Il capitano ha ordinato di preparare almeno otto cannoni a babordo per…
Il cannoniere lo interruppe, gridando per sovrastare il clamore degli uomini che si stavano avvicendando intorno alle micidiali bocche di fuoco: –La notte di maggio è arrivata, stavolta in ottobre, eh? Me lo aspettavo… Uomini! La prima fila di babordo: mezza carica e togliete le palle.
Improvvisamente il clamore si interruppe, e il silenzio per qualche istante apparve persino palpabile.
Il mozzo riprese la parola: –Ma hai sentito quello che ho appena detto?
–E tu hai sentito che cosa ho appena ordinato? Mezza carica sugli otto centrali di babordo e togliete le palle. Solo polvere. Non dobbiamo discutere gli ordini del capitano, mezza spugna della malora!
Lancardi, con un’espressione di vivo stupore uscì per tornare in coperta, mentre gli uomini, mogi mogi, caricavano i cannoni con metà polvere e toglievano dalle bocche le palle di ferro e granito. Raggiunse il posto di comando e mi si avvicinò, mentre la vedetta con voce impastata gridava verso il basso: –Il vascello del capitano Anaridio ci affiancherà in meno di un minuto, capitano.
–Signor capitano, non so cosa si sia messo in testa quel fumato di Soriano, ma ha detto che…
–Che gli ordini vanno rispettati– lo interruppi, –senza discuterli: otto cannoni a mezza carica senza palla. Non ti avevo detto di ricordargli di maggio?– Sorrisi a mezza bocca, poi gli poggiai una mano sulla spalla lercia.
–Tranquillo, Lancardi. Grizzly sa benissimo quello che sta facendo.– Il primo ufficiale non riuscì a trasmettere la calma al mozzo, eppure questi cominciò ad osservarlo mentre continuava a tenere il timone come se niente fosse.
Mentre ormai le luci del brigantino nemico illuminavano persino sparuti tratti del nostro stesso vascello, raggiunsi la mia cabina sotto la timoneria.
Otto colpi secchi in sequenza, palesemente smorzati, risuonarono nel silenzio della notte, illuminando spettralmente con lampi giallo-rossastri il buio mare notturno.
Dopo alcuni secondi giunse la risposta: tre colpi di moschetteria, anch’essi smorzati e con delle fiammate dirette decisamente verso l’acqua piuttosto che verso la nave nemica poco accanto.
Un urlo squarciò la notte: –Maledetto Grizzly, questa volta ti è andata bene: questi inutili moschetti spagnoli si sono inceppati!
Mi affacciai dalla finestra di poppa mentre ormai la prua del capitano Anaridio s’infilava nel buio alle nostre spalle, e gridai anche io: –Quei balordi dei miei uomini hanno fatto bagnare la polvere, pensi forse che sia fortuna la nostra? Non ci sarà un’altra volta, vecchio bucaniere!
Un paio di risate roche si spensero nel buio delle rispettive imbarcazioni.
Trascorsero diversi minuti, poi due picchiate secche sulla porta della mia cabina mi riportarono a girare indietro e chiudere la finestra: –Venite avanti.
Il mozzo Lancardi, vistosamente sudato, rimase sulla porta.
–Entra, buon uomo. E chiudi la porta.– Fece altri due passi e si tirò la porta dietro la schiena guardandomi con grandissima preoccupazione. Mi alzai lentamente e gli porsi una sedia: –Siedi, ti ascolto.
–Capitano, io non capisco…
–Lancardi, quanto tempo è che servi con onore la mia ciurma di esaltati?
–Ehm… tre anni, mio signore.
–Esatto: tre anni. Tu sei uno di quegli uomini che non era con me, quella maledetta notte di maggio di quattro anni fa. Ma stai felice: il debito di Anaridio è stato saldato, ora più nulla potrà distoglierci dalle nostre razzie!
–Debito, mio signore?
Mi sedetti anche io, poi con molta calma estrassi dalla bisaccia alla cintura un po’ di tabacco sgualcito e mi rollai una sigaretta con un pezzo di carta bisunta. –Quattro anni fa, una notte di maggio, una notte senza luna come questa, buia…– Accesi un fiammifero rompendo il buio della cabina, appena interrotto dal mozzicone di candela nella lanterna sul tavolo. Me lo portai alla sigaretta e ne aspirai molto fumo. –Anaridio aveva attaccato l’Isola di Flori. Era un nostro obiettivo, ossia, anche un nostro obiettivo, ma due giorni di maledetta bonaccia sulla rotta sbagliata ci avevano fatto perdere molto tempo prezioso: quel capitano meno assennato aveva preso una rotta più lunga, per evitare la bonaccia. Di un giorno più lunga, ma sempre un giorno di bonaccia meno di noi: di quel solo giorno ci siamo mancati. Ma c’è un problema. La settimana prima ci eravamo incontrati al porto di Rowana. E allora girava la voce che quel pazzo volesse assaltare l’isola di Flori, ma soprattutto girava la voce che qualcuno della Marina di sua Maestà aveva infiltrato un uomo di fiducia per mettergli i bastoni tra le ruote. (Già, girava voce: era l’unico argomento di discussione dopo che quel pazzo era uscito dall’osteria insieme col suo primo ufficiale, entrambi cotti dal rum…) Quello che non avrebbe mai immaginato nessuno era che razza di bastoni gli avrebbe messo quello sporco traditore.
–Cos’era successo?
–Il peggio del peggio. Ricordiamo tutti quanti il nostro arrivo, in quella tremenda notte: le scialuppe di Anaridio si stavano riavvicinando alla loro nave. Ormai buona parte del bottino (e degli uomini) erano saliti a bordo, e stavano per cominciare a festeggiare. Avremmo potuto (e dovuto) raccogliere solo un pugno di mosche, quando lo vedemmo tutti quanti. Un bagliore, giallo. Non era fuoco, o almeno, non il fuoco che ci aspettavamo. No. Era una miccia. Una miccia accesa sopra la polveriera del vascello di Anaridio.
Feci un gesto nervoso con le spalle, poi aspirai un altro po’ di fumo dalla sigaretta stentata che stringevo tra le dita, e continuai: –Quel bastardo del suo mozzo si era venduto per poche monete d’oro, e naturalmente con quelle monete s’era comprato un paio di bottiglie. Era così ubriaco che non aveva neppure guardato la misura della miccia e, sebbene sicuramente la sua intenzione era aspettare che salisse anche il capitano (magari trovare una scusa per allontanarsi di nascosto e gettarsi in acqua), invece fece tutto in coperta. Quel topo di fogna si è fatto saltare in aria con tutta la barcaccia di quel filibustiere: lui, il tesoro, gli uomini della ciurma, per un soffio anche il capitano stesso, che impotente vide il suo vanto e i suoi uomini distrutti dalla polvere. Non so che cosa pensammo quella notte. Ce l’avevamo con quella ciurma, in fondo. Erano riusciti dove noi avevamo fallito, forse non meritavano quello che abbiamo fatto. Ma il mare ha un codice d’onore, che tutti noi dobbiamo rispettare. Quella notte raccogliemmo i feriti. Quella notte soccorremmo i superstiti, e quella notte piangemmo i morti, tutti quanti, tutti assieme. Perché i morti non hanno colore, e il mare li accoglie tutti quanti…
L’ultima immagine che avevo davanti agli occhi di quella terribile notte di maggio svanì, per farmi tornare a guardare il mozzo, con gli occhi palesemente lucidi. Si riscosse, e concluse: –Aveva ragione, capitano: la polvere si è bagnata e non siamo riusciti a colpire la nave nemica, ma non abbia timore: non ci sarà di nuovo uno sbaglio del genere!