domenica 23 maggio 2021

VLOG 364: È successo davvero



Benvenuti a bordo, viaggiatori: io sono Grizzly.
Nei precedenti due episodi di Diario di Viaggio on the road, che trovate linkati sul doobly-doo, ho parlato delle trasmissioni Rescue 911 e della versione italiana, che sarebbe
Ultimo Minuto, e ho detto come queste trasmissioni presentassero delle situazioni di emergenza, risolte veramente all'ultimo momento, avvalendosi sia di attori e di ricostruzioni filmate, sia anche di elementi reali: per esempio - nel caso di Rescue 911 - soprattutto delle vere telefonate ai numeri di emergenza (nonché di eventuali immagini dei telegiornali o roba del genere), nel caso di Ultimo Minuto più o meno la stessa cosa: ogni tanto succedeva di vedere le immagini girate da alcuni videomaker, qualche volta registrazioni delle telefonate…
Andando avanti nel tempo, si è diffusa un po' di più l'abitudine ad avere delle telecamere apresso, si è diffusa un po' di più la QUANTITÀ di videomaker esistenti ed ecco che - già dalla seconda metà degli anni '90 - cominciavano, queste telecamere, ad essere sempre più una parte integrante della realtà umana e cominciavano a catturare sempre più momenti, per cui cominciavano a vedersi delle situazioni sempre più particolari immortalate dall'obiettivo di una telecamera.
Ecco che questo (appunto: la seconda metà degli anni '90) è il periodo in cui cominciavano a svilupparsi trasmissioni come RealTV e, da lì in poi, è stata tutta discesa: sempre più videocamere, poi siamo arrivati agli smartphone, smartphone che disponevano di fotocamere e di videocamere via via sempre più di alta qualità; sempre più smartphone presenti, quindi sempre più videocamere un po' dappertutto, operatori delle forze dell'ordine con le cosiddette bodycam, abbiamo le dash cam sulle auto… viviamo in un mondo circondato di videocamere che catturano ogni momento della nostra vita, ed ecco che cominciamo a vedere in giro anche tantissimi video che riguardano la realtà che si srotola davanti ai nostri occhi.

Oggi vorrei parlare di quest'argomento, in parte riprendendo un mio vecchio vlog (che trovate linkato sul doobly-doo e sulla scheda) in cui avevo parlato della “realtà attraverso uno schermo”, ma lo voglio fare riallacciandomi un po' al discorso di quella che è la TV verità: cominciamo - quindi - questo nuovo episodio di Diario di Viaggio on the road.
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Tra il 1998 e il 2011 (in varie edizioni, gestite da vari host) su Italia1 è andata in onda la trasmissione RealTV.
RealTV aveva un format abbastanza semplice, talmente semplice che è stato particolarmente imitato, copiato e plagiato un po' dappertutto: l'idea era quella di presentare delle situazioni al limite, delle situazioni di emergenza, delle situazioni di pericolo, non con delle ricostruzioni fatte dagli attori ma - semplicemente - utilizzando video che erano stati catturati da sistemi di video sorveglianza, video che erano stati realizzati da passanti-videomaker, che avevano una telecamera apresso, piano piano video che erano stati realizzati da persone che cominciavano a utilizzare le telecamere dei telefonini… raccontandoci una «realtà, così come stava avvenendo davanti agli occhi di tutti».
Abbiamo visto un po' di tutto: da atti di eroismo, mi ricordo - per esempio - dei dipendenti dell'ENEL che - visto un appartamento in fiamme (al secondo o al terzo piano di un palazzetto) - utilizzando la loro scala italiana hanno cercato di arrivare all'altezza del balcone, dove c'erano tutte le persone bloccate per aiutarle a scendere dal palazzo, o situazioni di pericolo ancora più gravi, situazioni di emergenza, interventi dei vigili del fuoco, incidenti stradali e situazioni di questo genere, si cominciavano a vedere, in giro per l'Europa, anche le prime immagini delle dashcam della polizia americana.
Tutto molto interessante, tutto proprio basato sull'idea di raccontare la realtà, mostrando quello che avveniva in tempo reale. E quello che avveniva in tempo reale veniva raccontato sempre più facilmente, grazie a una sempre maggiore diffusione delle telecamere: non solo delle telecamere di sorveglianza, non solo dei sistemi a circuito chiuso, ma anche e soprattutto grazie alla diffusione di telecamerine portatili, di macchine fotografiche portatili e, poi, di smartphone con fotocamera e videocamera.
Un passaggio tecnologico relativamente veloce: a partire dall'anno 2000 sono arrivati, infatti, gli smartphone con fotocamera e videocamera; piano piano la qualità delle immagini è andata a crescere, già dal 2004 cominciavamo ad avere smartphone con fotocamera di oltre un megapixel di risoluzione, a partire dal 2007 cominciavano ad apparire anche telecamere di buona qualità sugli smartphone, in grado di girare video relativamente discreti: per esempio in passato ho pubblicato, qui su YouTube (è presente sulla playlist ‘Protezione civile, volontariato, soccorso’) un video, del recupero di una tenda caduta in mare, che girai con il mio Nokia E90 Communicator: vi lascio il link di quel video sul doobly-doo e sulla scheda, così potete andare e dargli un'occhiata, non tanto per l'attività in sé, quanto per farvi notare che - pur essendo un video a 640x480 - non è poi di qualità così scadente.
Inoltre, a partire dal 2005, la nascita del portale YouTube ha consentito anche di condividere più facilmente i video con gli altri; poi con l'arrivo degli altri social e con l'arrivo di app come Whatsapp, come TikTok etc ormai condividere un video (o realizzare - anche - un video in diretta) è diventata una cosa semplicissima!
E se prima era anche più facile cercare di impedire la realizzazione di un video, perché bisognava avere una telecamera molto grossa ed era possibile - magari - cancellare il nastro (o portare via il nastro), adesso tantissimi hanno uno smartphone in grado di trasmettere in live-streaming in tempo reale…
Lo faccio pure io: ogni giovedì e ogni domenica, all'alba (e, occasionalmente,il martedì sera dalle 21:15 alle 22:45) sul mio canale Twitch: link sul doobly-doo!
Torniamo al vlog…
e quindi c'è ben poco da cancellare.
E questo è, forse, uno dei punti maggiormente controversi: ritornando al mio vlog in cui parlavo del registrare tutto quanto (vivere la propria vita «attraverso lo schermo dello smartphone»); la AMPIA quantità di video, ormai, permette di mettere in sicurezza determinate situazioni: c'è un incidente stradale in cui la persona scappa, ma ci sono tantissime telecamere che hanno - per esempio - inquadrato la targa di quell'auto e, quindi, quella persona è molto più facile da trovare, rispetto a prima e sarà molto più facile dimostrare che è proprio lei la persona coinvolta.
Non dimentichiamo - inoltre - casi, anche controversi, legati proprio a questo discorso, come l'ex agente di polizia americano Michael Slager, che sparò a Walter Scott alle spalle, uccidendolo, per poi dichiarare di essere stato aggredito, finché non è stato smentito da un video, che è costato la sua incriminazione per omicidio.
Purtuttavia è vero anche il contrario: abbiamo situazioni nelle quali vediamo degli incidenti, vediamo delle situazioni gravissime, vediamo che tutte le persone presenti hanno tirato fuori il cellulare per filmare quello che stava succedendo… e mi ricordo un video (se c'è ancora, su YouTube, lo lascerò linkato sul doobly-doo e sulla scheda, altrimenti in descrizione vi dirò se è stato rimosso) della metropolitana di Roma che viaggia con una porta aperta: perché, vedendo una situazione gravissima, anziché prendere il telefono, chiamare le forze dell'ordine (avvisare chi di dovere), si pensa sia molto più intelligente prendere il telefono e filmare.
Questa è una delle cose che vedo tantissime volte e che, in parte, mi inquieta: mi ricordo quell'episodio dei Simpson in cui tutti impazziscono per i social, c'è questo gravissimo incidente stradale (che coinvolge - se non ricordo male - Lenny e Carl), tutti e due sono tra le lamiere contorte dell'auto
-Presto, mi fa male… chiama i pompieri…
-Non posso: non so usare il telefono per fare telefonate!
e intanto sta aggiornando il suo stato…
Come sempre il concetto è quello: manca un pochino di equilibrio, il giusto equilibrio tra la necessità e la voglia di documentare qualcosa e la necessità e la voglia di cercare - anche - di essere utili in qualcosa, piuttosto che limitarsi a essere degli spettatori.
Come dimenticare quell'incidente, in Germania, in cui le persone rallentavano per filmare con il cellulare e un agente di polizia li fermava, li invitava a voler fotografare il morto direttamente sul posto, per far vedere loro quanto fossero veramente idioti a fare qualcosa del genere.
Eppure non me la sento di criticare, interamente, una situazione del genere: hai visto un grave incidente, una importante emergenza? Vuoi - proprio - filmarlo con il cellulare? Ok, allora prendi il telefono, usalo per chiamare i soccorsi, quando sono stati allertati i soccorsi, quando sai che qualcuno sta arrivando, quando sai che non sei in grado di fare nient'altro, a quel punto - se proprio ci tieni - e filmalo!
Magari moralmente è sbagliato, ma credo che eticamente sia molto più sbagliato limitarsi a filmare anziché chiamare i soccorsi.

E questa è la mia domanda: voi che cosa ne pensate?
Secondo voi dovrebbe esserci un minimo di equilibrio tra una continua raccolta di immagini tra videosorveglianza, dash cam, bodycam e Qualunque-Posto-Cam?
Oppure no: siamo veramente troppo circondati da telecamere, siamo troppo nel «Grande Fratello» e bisognerebbe cominciare a ridurre, un po', questa situazione?
Ci può essere un equilibrio, ma come gestire questo equilibrio?
Io, quando dico che ci vuole un equilibrio, quello che intendo è - anche - che bisogna porre un l'asticella: questo è il limite e, assolutamente, non si deve superare questo limite (deve avere delle conseguenze molto gravi superare questo limite); ma - magari - il problema è anche: a che altezza porre questa asticella? Quindi sono curioso di sentire la vostra: parliamone nei commenti qua sotto, oppure su Twitter con l'hashtag #DdVotr
Come sempre siamo giunti in fondo a questo vlog, che è un contenuto girato con una telecamera (è interessante l'ironia di questa storia!), se sono riuscito a farvi riflettere, come sempre vi invito a mettere pollice-in-alto e condividere con i vostri amici, anche su Whatsapp, Telegram e le altre app social, che è un po' quello che succede con tutti i video reali… questo video è reale, non è artefatto: effettivamente sto guidando!
Iscrivetevi al mio canale: è gratuito e assumerete subito quel Buon Profumo di Nuovo Iscritto™ che ci piace così tanto, però no: questa cosa non si può vedere su video, è una cosa che bisogna vivere nella realtà cliccando su "iscriviti" e ricevendo il Buon Profumo di Nuovo Iscritto™, una di quelle cose da non vivere attraverso uno schermo.
Inoltre vi ricordo il canale Telegram, linkato sul doobly-doo e sulla scheda, per piccole curiosità, dietro le quinte e notifiche quando pubblico nuovi video o vado live sulle app social.
Infine ditemi in un commento se vi piacerebbe che trattasi qualche argomento su #DdVotr
Io sono Grizzly e questo è tutto, per cui come sempre: grazie, ciao a tutti e ci vediamo alla prossima!

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