giovedì 30 agosto 2007

Report vacanze, parte terza

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Giovedi' 30 agosto

Sono gli ultimi giorni di vacanza, e ormai lo sento anche nell'aria. Mi sto preparando, psicologicamente e fisicamente, al rientro in ufficio. Domenica mi aspetta il trasferimento a Bologna, il carico dell'auto in treno e poi il viaggio fino a Catania, e successivamente fino all'arrivo a casa.
Oggi non siamo stati in montagna dato che abbiamo avuto alcuni ospiti per pranzo, per cui dopo colazione siamo andati velocemente con mia madre a fare la spesa, prima di rimanere a casa a cucinare, preparare (dato il maltempo e la quantita' di persone coinvolte abbiamo approfittato dell'ampio salone della casa (ancora in sistemazione) di mio cugino EJ, accanto alla nostra.
Nel frattempo ho sentito VG, della ditta di ascensori di Siracusa, che e' in ferie e si trova da un suo parente a Gardolo, alla periferia di Trento, per cui nel primo pomeriggio, quando abbiamo finito di mangiare ho raggiunto lui e moglie e abbiamo avuto il tempo di un caffe' e poi di un salto a Cadine, dove ho mostrato loro la nostra piccola e funzionale casetta-vagone. (-:
Successivamente data la stanchezza e la possibilita' di approfittare degli ultimi giorni di ferie, mi sono buttato sul letto e poi sul divano cercando di sceverare fra un panorama televisivo che - come tutte le estati - appare pesantemente discutibile.
In serata, infine, mi sono seduto sul letto, portatile sul vassoio da letto, per rifinire il resoconto del blog e passare un po' il tempo con qualcosa di leggero da seguire.
E' tutto, direi che per il resto rimando a domani... Se ci riesco domani devo anche fare un salto in biblioteca per pubblicare questi ultimi aggiornamenti, dato che poi quanto riguarda i fatti da sabato a lunedi' (ossia bagagli e viaggio) mi sara' piu' facile da pubblicare direttamente da casa, salvo complicazioni ulteriori ((-:

mercoledì 29 agosto 2007

Mercoledi' 29 agosto - alcol e guida

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Anche oggi la giornata non e' stata delle migliori: siamo comunque saliti al Passo Lavaze', dove siamo stati accolti dalla pioggia battente e - pertanto - ci siamo fermati a mangiare alla Chiusa. Abbiamo mangiato benissimo, e pagato relativamente poco, non fosse per le loro incredibili porzioni di polenta (tutto il contrario del locale di ieri) che siamo riusciti ad avanzare.
Nel pomeriggio poi, data la pioggia che continuava comunque a cadere a tamburo battente, siamo tornati a casa presto, notando con incredulita' e sgomento una coda di circa 8 km che (fiuuuuuu: corsia opposta!) manteneva i mezzi inchiodati in direzione nord, ma non siamo riusciti a sapere dai vari inforadio (che alle 14:30 *ne* *facessero* *UNO*!) che cosa fosse successo (mah: ieri mattina all'alba sulla strada del passo Rolle, che era una nostra ipotesi ma fortunatamente scartata, si e' ribaltato un camion spargendo circa 12 tonnellate di legname sulla strada: hanno liberato la strada solo nel pomeriggio inoltrato); boh, vedro' magari domani sul giornale (aggiornamento: un tizio investito mentre cambiava una gomma, ma per fortuna solo qualche graffio).
Nel pomeriggio, a casa, mi e' scappata sottomano una copia di Panorama (horresco referens) che hanno regalato a mia madre. Scorrendola al volo mi e' cascato l'occhio su un articolo che parlava di alcol e strade, dove e' stato citato anche il nostro amico blogger Doc Brown.
Ne voglio approfittare per prendere spunto per un argomento molto scottante.
Gli incidenti causati da un tasso alcolemico elevato nel circolo sanguigno di questi tempi non sono aumentati rispetto al solito, sia chiaro, il punto della questione e' sempre quello, che ho sempre messo in evidenza: quando un argomento fa tendenza tutti i media ci si buttano sopra come avvoltoi.
Parentesi: peste lo colga chi usa la pronuncia "midia": si dice "m*E*dia", e' latino, non inglese (a parte che dicono "mEdia" anche in inghilterra, ma ascoltare ogni tanto la BBC no, eh?); anche se l'abitudine ad inglesizzare i termini stranieri porta ad acrobazie linguistiche a dir poco pirotecniche (ad esempio stage e' francese, si dice "stasg" con l'sg finale morbido, e non "steig", cribbio!).
Chiusa parentesi, torniamo a noi. Come nelle campagne della birra Heineken [bella l'ultima del camionista che porta 20 macchine cariche, ma quella che rimane la mia preferita e' quella del cane ubriaco (sempre ripresa dal basso, teste dei personaggi non visibili: tavolini di un bar, due che litigano ed uno che con una manata ribalta una bottiglia di heineken, che prende a sgocciolare sotto il tavolo. Un terranova, sotto il tavolo vicino, comincia a leccarla; l'inquadratura si allarga e si vede il padrone che si alza, reggendo un bastone bianco, e sta ben incollato al cane, chiaramente un cane guida per non vedenti, che avanza barcollando vistosamente, mentre appare il claim)], io sono un solerte sostenitore del concetto che "chi beve e guida e' un pericolo anche per gli altri".
Ora, io non sono astemio (una birra ogni tanto la prendo con piacere, come un amaro o un limoncello, non sono un grande estimatore di vini - anzi molti vini non mi piacciono proprio) ma evito di bere quando devo mettermi in macchina. E non solo per via dei rischi legati alle sanzioni; quando mangio in autostrada per poi continuare a guidare evito anche un mezzo bicchiere di vino perche' l'alcol mi favorisce il sonno, e preferisco piuttosto tagliare il pasto con un buon caffe'.
Ho avuto vent'anni anch'io, e a vent'anni diverse volte ho fatto "l'autista sobrio designato" per scelta. E sapete una cosa? In quegli anni ho steso un velo pietoso su una cosa, ma ora voglio togliere il velo e mettere quella cosa in evidenza.
Sono stato insultato, preso per il culo, trattato da coglione quasi sempre. Non gia' da coetanei che avevano appena finito di consumare quattro birre, 30 sigarette (Marlboro, naturalmente: almeno io li prendevo in giro perche' fumo MS da una vita e non le voleva quasi nessuno: "Se devi fumarti una Marlboro solo per fare spacchio, non mi interessa: io sono un fumatore"), un paio di B-52 flambe' (e non so cos'altro, dato che il 99% delle volte oscillavano da far paura ed il conto delle fronti che ho sostenuto mentre parte della sbornia veniva usata per irrorare le rose, non l'ho mai voluto tenere), che se mi insultavano erano ormai in preda ai fumi di una ciucca infernale. No. Gli "amici" (sara' uno dei motivi per cui mi sono sempre trovato male con i miei coetanei?) cominciavano a scaricare il meglio del loro repertorio ingiurioso mentre salivano in macchina per cominciare la serata.
A1: "Ah, ecco, il solito rompicoglioni. Ma bevi almeno un paio di birrette, no? Che cazzo vuoi fare tutta la serata?"
A2: "Ma se non bevi che cazzo vieni a fare?"
A3: "Ti costringeremo a bere qualcosa con la forza, ti mettiamo il rum nella coca cola"
A4: "Mi offendo, se non prendi nulla non ti invito piu'."

Poi la situazione degenerava, ogni volta, durante la strada. Mi sono sentito dare del fifone, del coglione, del rottinculo, del rovinafeste, uno che non sa divertirsi, uno che non sa inserirsi nel gruppo.

Non so perche' li ho sopportati, forse perche' altrimenti sarei stato isolato tipo eremita; ma ancora adesso molti dei miei coetanei (di quella generazione) mi disgustano. Sara' per questo che ho molti amici in cerchie d'eta' superiori.
Ma per fortuna non e' stato sempre cosi', e dopo una serata al Megalithos ci furono due ragazzi e due ragazze (E, G, R e T) che cominciarono a prendere le mie difese nelle riunioni di comitiva se qualcuno si azzardava a pungolarmi in tal senso.
Perche' quella sera avevamo preso cinque pizze, festeggiato E che si era comprato la macchina nuova, e tutti avevano cominciato a tirare giu' la qualsiasi (tranne me, che visto l'andazzo avevo gia' deciso di fermarmi ad una Fanta) continuando a farsi portare birre specie durante l'ascolto della musica Live, fino a quasi l'una, quando non si reggeva nessuno in piedi e - nonostante il sonno - convinsi E a darmi le chiavi della macchina e cominciammo a tornare a casa per strade notturne, fino al mio primo blocco stradale con controllo alcolemico.
E quei quattro mi ringraziarono non gia' perche' grazie alla mia testadicazzagine non avevano tirato dritto alla prima curva, bensi' perche' non avevano staccato ad E una multa gigantesca.
Vorrei tanto sapere se c'e' ancora qualcuno come me, che a vent'anni inghiotte improperi degni dei peggiori scaricatori di porto affinche' le rimpatriate con gli amici non vadano fatte intorno ad un gruppo di lapidi al cimitero. Vorrei saperlo, sinceramente. O vorrei sapere che fine hanno fatto quelli che alla fine ho mandato definitivamente a fanculo perche' se non beveno niente si offendevano ("Ah, ti offendi? Allora ti regalo un bel vaffanculo, cosi' ti offendi pure meglio!").
Diciamo che molti hanno cambiato modo di rivolgersi a me da quando quel 14 luglio (in cui erano quasi tutti stravaccati in villetta al mare) tirai Ciccio giu' dal letto alle 7 di mattina perche' lavoravo e non potevo arrivare in ospedale, a sincerarmi se quello in camera mortuaria fosse veramente Flavio. Perche', come mi fece notare Alex dai Cappuccini, se non fosse stato per me, molti non l'avrebbero saputo fino al rientro a casa.
A parole siamo bravi.
Autista Sobrio Designato. Che bel titolo, onorifico quasi. Ed ecco, signore e signori, Grizzly, l'Autista Sobrio Designato, prego, applausi, fischi, grazie, grazie, e non e' tutto merito suo, diciamo grazie anche agli amici che si sono ubriacati e non c'e' stata una volta che gli hanno voluto dare il cambio e lasciare che anche lui si calasse due birroni gelati.
Ma per favore. Mi piacerebbe che quelli trovati con valori fuori limite nel sangue venissero portati in giro per i reparti traumatologici oppure condannati (modello americano, no?) a dare supporto nel servizio di soccorso del venerdi' notte, sabato notte, domenica notte. In ambulanza, e poi a tenere le flebo o portare i collari cervicali agli infermieri, oppure solo a guardare, a guardare i pompieri che devono tirarsi su le maniche e affondare mani e cesoie nel tentativo di sceverare nel mix di sangue e lamiera che prima di sbattere era un auto con un paio di persone a bordo.
Ma voglio andare piano con le tinte forti.
L'hanno detto in molti, e sono d'accordo: non si puo' mettere sullo stesso piano chi ha bevuto un bicchiere di vino con chi si e' tirato giu' una bottiglia di vodka con tutto il tappo. E infatti ci sono attualmente gli scalini: fino a 0.5%, consentito (anche se in alcuni stati europei non e' tollerato neppure lo 0.01%), da 0.5% a 2%, che prevede un gruppo di sanzioni pesantucce, e superiore a 2%, che prevede sanzioni terribili.
La legge c'e', non c'e' piu' bisogno di farne altre, sono del parere che si debba metterla in atto come si deve, evitando che i recidivi tornino a guidare, e' inutile dire che si devono proteggere le categorie di lavoratori: se uno fa il padroncino ed e' alcolista, o si cura o cambia lavoro: fine della discussione.
C'e' pero' da dire che, riguardo alla normativa vigente, c'e' una cosa su cui dissento.
Da quando guido, sono stato sottoposto a controllo del tasso alcolemico per due volte, il che e' tutto dire: fate conto la media di una volta ogni sei anni, capisco che buona parte dei controlli saranno le notti fra sabato e domenica alle tre del mattino (quando di solito sono abbrancicato alle zampine d'un orsacchiotto ed entrambi a quelle di Morfeo).
Entrambe le volte il test era di due tipi: prima l'etilometro (il "palloncino", peraltro si poteva scegliere di non sottoporsi a questo test) e successivamente (oppure se era rifiutato il palloncino, come ho fatto la seconda volta) il test del circolo sanguigno (il "pungidito"), anche perche' in caso di esito positivo dell'etilometro la percentuale effettiva di alcol in circolo era data dall'analisi del sangue, in caso di esito negativo lo si poteva confermare al di la' di ogni ragionevole dubbio.
Adesso invece, dato che lo Stato non c'ha soldi per pagare il medico che deve fare il turno col blocco stradale (e non venitemi a raccontare che non e' cosi'), il test funziona in questo modo: si fa un primo test all'etilometro elettronico. Se il riscontro e' positivo l'utente ha diritto di richiedere un test ulteriore, che avviene sempre con l'etilometro elettronico, a distanza di almeno 15 minuti dal primo. In caso di positivita' di entrambi i test, il test si considera positivo e il tasso alcolemico in circolo e' quello dichiarato dall'apparato; se l'utente rifiuta di sottoporsi al test viene automaticamente considerato sanzionabile come se avesse un tasso alcolemico in circolo superiore al 2% {ah, non ho conferme specifiche, ma se l'agente rifiuta il diritto di ripetere il test rischia al massimo un'ammenda intorno ai 103,29 EUR, praticamente rischierebbe di piu' un agente della stradale che vi chiedesse se avete a bordo il giubetto catarifrangente [non lo sapevate? E' una norma molto controversa, perche' non fa parte della dotazione obbligatoria del veicolo, anche se e' obbligatorio usarlo, ma il bello e' che il codice della strada parla di uso in caso di guasto, senza specificare ad esempio se di giorno o di notte (le unioni consumatori consigliano di usarlo *SEMPRE*) e lo scopo sarebbe quello di usarlo per rendersi visibili posizionando il triangolo rifrangente dietro il veicolo, tecnicamente se mi fermo per una zifolada e non lo indosso, non mi possono multare (no, non vale "hai un guasto alla vescica", perche se fosse guasta mi sarei pisciato addosso (-: )]}.
Io contesto questa situazione. Sono sicuro che l'etilometro e' stato sottoposto a test e controlli rigorosi, ma non ci si puo' basare solo sull'alito per stabilire il tasso alcolemico effettivamente in circolo, e adesso vado anche a spiegare perche'.

Io propongo un esperimento, per fugare ogni dubbio. Come ho gia' detto in passato, io pratico una cura dentale molto rigorosa, che comprende spazzolamento, filo interdentale e collutorio antiplacca.
L'esperimento e' il seguente.
Sera. Cena. Un notaio ed un medico mi seguono mentre, per tutto il giorno non assumo nessuna bevanda alcolica.
A cena mangio un'insalata verde scondita (no, neppure aceto, che non mi piace), poi mi occupo di lavarmi i denti.
Cronometro in mano, spazzolo i denti, passo il filo interdentale e quindi... parte il cronometro e mi sciacquo per bene i denti per 40 secondi con il colluttorio a base alcolica. Successivamente dopo averlo sputato mi sciacquo per un istante con un bicchiere d'acqua, come faccio sempre perche' comunque mi rimane in bocca il gusto mentato del colluttorio.
Dopo esattamente tre minuti e mezzo da quando ho finito di sciacquarmi i denti, supponendo di aver preso la macchina ed essere stato fermato ad un blocco stradale, mi sottopongo (3:30, ricordate il cronometro?) contemporaneamente all'etilometro (che dara' di certo un valore positivo, dato che ho alcol in bocca) ed al pungidito, che dira' invece effettivamente quale percentuale di alcol, passando sotto la lingua, e' stata assorbita dal circolo sanguigno.
A questo punto subito dopo il controllo, il cronometro riparte, per fermarsi a quindici minuti. Quindici minuti durante i quali non bevo, fumo, parlo, etc. e mi sottopongo nuovamente all'etilometro.
In caso di valore positivo propongo inoltre di ripetere il test ogni 5 minuti fino all'esito negativo, magari...
Non ho ancora potuto realizzare questo test (mi piacerebbe realizzarlo in video, magari da mandare a "Le Iene"), ma io sono sicuro di riscontrare un valore compreso fra 1.0% ed 1.5% al primo test (se non superiore, ricordate: da tre minuti mi sono sciacquato la bocca praticamente con menta e fluoro sciolti nel denaturato), ed un valore compreso fra 0.7% e 0.9% al secondo test.
Attenzione, perche' sul circolo sanguigno invece i risultati saranno estremamente diversi: al primo test prevedo un tasso non superiore allo 0.1%, e al secondo test ancora piu' basso. Sono ragionevolmente sicuro di quello che dico, e se avessi beccato con questi valori significherebbe che io, senza aver bevuto nulla, se venissi fermato entro cinque minuti dopo essermi semplicemente lavato i denti, pur essendo con un tasso alcolemico in circolo piu' che trascurabile, rischierei una multa superiore ai 500 euro, di perdere i punti sulla patente (e magari anche il ritiro della stessa per alcuni giorni), e questo perche' il risultato dell'etilometro non e' assolutamente contestabile: se dice che sono brillo, sono brillo e tanti saluti.

Io sono del parere che vada obbligatoriamente reintrodotto il test del circolo sanguigno, che il test dell'etilometro sia solo preliminare e che si proceda ad emettere il verbale di contravvenzione esclusivamente dopo il test del pungidito, dando come valido il valore emesso dall'etilometro se - e solo se - l'utente si rifiuta di sottoporsi al test del circolo sanguigno. Quello che va sanzionato e lo stato di delirio etilico provocato dall'alcol effettivamente nel circolo sanguigno, e sono ragionevolmente certo che l'etilometro fornisca risultati corretti (o errori ragionevolmente marginali) solo in determinate condizioni e - comunque - dopo che sia passato un certo lasso di tempo dall'assunzione dell'alcol.
Infine, sono curioso di vedere che succede se facciamo l'esperimento inverso, ossia se a cena mi calo una pizza accompagnata dalla fantozziana "Familiare Peroni Gelata" e dopo pratico lo stesso lavaggio dentale a cui sono abiutato... Mi sa che i valori dell'etilometro sono gli stessi del primo test, mentre il circolo sanguigno stavolta impenna...

... se trovo una pattuglia della stradale pronta a mettersi a disposizione per questo esperimento fornendomi l'etilometro ed un agente abilitato ad utilizzarlo, magari lo possiamo provare...

martedì 28 agosto 2007

Report vacanze, parte seconda

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Martedi' 28 agosto

Dato che il tempo non e' dei migliori, abbiamo comunque deciso di salire in montagna. Abbiamo fatto un sacco di strada verso il Passo Fedaia, poi siamo scesi in direzione della localita' Malga Ciapela, gia' nel bellunese, ma ci siamo fermati a mangiare in un locale sulla strada (in realta' poco fuori dalla strada che scende dal passo fedaia) dove non abbiamo pagato moltissimo ma le porzioni non sono state eccezionali. Il punto della questione e' che appena si lascia il trentino per entrare in Veneto, si vede subito la differenza: al di qua' della Marmolada e' tutto rifugi, boschi, passeggiate... Al di la' sono solo alberghi in mezzo alle piste da sci, che in estate sono semplici campi brulli e spogli.
Nel locale abbiamo incontrato una famigliola di turisti ben fornita (madre anziana con figlio e figlia e relativi coniugi & bambini piccoli) e accompagnata da un piccolo cane bastardino nero (Gigi) simpaticissimo e curiosissimo (non piu' in grado di camminare a causa di una malattia) trasportato - genialmente - in un cestino di vimini attaccato con una cinghia ad un carellino da spesa.


Lunedi' 27 agosto

Sono stato in giro per meccanici, cosa complessa perche' dato il rientro dalle ferie sono tutti stracarichi. Uno a Vela e' riuscito al volo a fare un test ed ha stilato la diagnosi: la pompa vuoto del servofreno da sostituire.
Sono tentato di rottamare la macchina fra settembre ed ottobre per cui non credo di essere molto disposto a fare questa operazione, il consiglio che mi e' stato dato, dato che il servofreno comincia a funzionare, da freddo, dopo un paio di minuti dall'accensione, e' di accendere la macchina e lasciare che il motore si scaldi per un paio di minuti, la mattina, prima di partire.
Mi sono informato per il biglietto del treno: il primo posto disponibile e' per sabato 1 settembre (al posto di domenica 2), per cui ho lasciato stare, ma ho messo in chiaro con i miei parenti che questa e' l'ultima estate che mi vedono su.
Ci siamo organizzati affinche', domani, sia possibile andare in montagna (in val di Fiemme) indipendentemente dal tempo. L'idea e' che se c'e' bel tempo si vada al passo Occlini, se invece piove ci fermiamo da qualche parte dove si possa arrivare in macchina e senza passeggiate di sorta (ad esempio alla "Chiusa", che e' sulla strada, anche se ho il dubbio atroce che il martedi' sia chiuso, o comunque da qualche parte intorno al passo Lavaze').
Nel corso del pomeriggio, in attesa che giungesse il sacro abiocco pomeridiano con cui festeggio questi giorni di ferie, ho rimesso in ordine un po' le idee per quanto riguarda il blog ed alcune cose del pc portatile, e nel frattempo ho fatto la pace con Simon riguardo a Riva del Garda, dato che ha scoperto il salvaschermo SkyRocket mentre mi vado a fumare una sigaretta ((-: [ok, non e' la stessa cosa, ma almeno ora non litighiamo].
In serata un po' di televisione e un po' di Mahjongg hanno riempito l'approssimarsi dell'ora di cena, prima che il letto (con due coperte di lana, brrr) e il caldo abbraccio di Simon mi accogliessero per accompagnarmi a trovare Morfeo.
Ma ne voglio approfittare per parlare un po' proprio di Mahjongg.
Quando viaggio in treno ne approfitto per fare un po' di enigmistica classica (non amo alla follia i cruciverba: preferisco sciarade, bifronti, palindromi, indovinelli, lucchetti, crittografie, rebus etc. etc.), riempiendo alcune pagine di Settimana Enigmistica in tal senso.
Poi quando voglio rilassarmi mi lascio andare a qualche giro di Mahjongg (nello specifico nel Solitario Mahjongg, niente a che vedere con il gioco di carte orientale simile ad una briscola arzigogolata). Al contrario di molti che si sono fatti attrarre dal fenomeno di costume del sudoku.
Sul portatile ubuntu mi trovo ficcato dentro anche Gnome Sudoku, un programma preso, provato due o tre volte e lasciato indi definivamente nel dimenticatoio. Non riesco ad appassionarmi al ragionamento dello spargimento dei numeri nello schema simmetrico, e continuo a preferire di togliere le coppie di pedine uguali negli schemi non solo classici del solitario, magari dopo aver cercato uno schema che si aprisse con un Dragone nel punto di maggior interesse [tecnicamente potrebbe essere indipendentemente un Dragone Rosso, Verde o Bianco (pero' il mio preferito e' quello Verde, quello Rosso mi ricorda troppo chella bojata di "Red Dragon")].
La mia media su ogni schema, e' sempre fra i sei ed i sette minuti. Certamente non e' eccezionale ma abbastanza ma soddisfarmi. E voi? (-:


Domenica 26 agosto

Giornata cominciata molto presto con la solita colazione al bar Groff, dove ne approfitto anche per scorrere l'Adige, dove in prima pagina svetta la nota che ieri sera in quarantamila [meno uno (anzi DUE), GROARRRRRR!] hanno seguito gli oltre quaranta minuti di prodezze pirotecniche sul lago, poi leggo al volo il resto della cronaca, prima di riprendere la strada verso Cadine.
La macchina ormai ha il difetto confermato: alla mattina per diversi minuti la pompa del servofreno non si avvia e mi ritrovo a dover tirare un pestone infernale per rallentare o agire di freno a mano; procedo lentamente fino al pasiel, dove finalmente i freni si sbloccano.
Nella mattinata continuiamo con mio cugino EJ a fare il trasporto dei mobili da casa di mia cugina (anzi, dato l'aiuto della capiente station wagon e della mia arte di posizionamento stile tetris, concludiamo con un solo viaggio), poi mi dedico al montaggio di uno dei due armadi ed infine mi occupo un po' del blog e del computer.
Nel pomeriggio segue una discussione dai toni accesi con mia madre. Purtroppo questi che passo a Trento sono gli *unici* giorni di ferie nel corso di un anno di lavoro, il che significa che quando avro' concluso con questi, per le prossime ferie se ne parla durante la meta' di agosto dell'anno prossimo. Ho sempre detto a mia madre che mi piace il Trentino, ma che per fare le vacanze qui la condizione e' che nessuno mi deve disturbare o coinvolgere in cose che non mi interessano, ne' farmi pesare in alcun modo il fatto di essere qui.
Negli ultimi due anni e' successo in continuazione, fino all'apoteosi: io quest'anno non volevo venire in trentino. Mia madre mi ha giurato (e spergiurato, e' proprio il caso di dirlo) che non si sarebbero ripetuti i fatti dei due anni passati, cosa che invece e' successa sin dal primo giorno.
Sono stato criticato perche' ho prenotato il biglietto di ritorno persino con due giorni di anticipo rispetto a quanto previsto (perche' dovevamo scendere assieme a Siracusa, la ho pregata di venire assieme a me a prenotare: "Perche' se poi non c'e' posto, io posso solo andare indietro nel tempo, non avanti"): siamo andati in agenzia di viaggi e dato che per giorno cinque e giorno quattro non c'era posto, ho chiesto di continuare a guardare indietro (fino al due settembre, quando per miracolo e' saltato fuori un posto t3 e un buco sul carro auto).
Poi ci sono stati altri piccoli problemi, tanti piccoli problemi. Dice il saggio: un chicco di riso che cade per terra non fa rumore, un sacco di riso che cade per terra ne fa eccome. Sono le cose che odio e che mi era stato promesso sarebbero state evitate. Il risultato e' che lunedi' mattina andro' ad informarmi sulla eventuale presenza di posti in treno prima del 2 settembre, per spostare il biglietto: se continuo le ferie cosi', quando rientro sono piu' teso e nervoso di prima e mi tocca correre e fare salti mortali per altri 11 mesi e mezzo. Cosa che non ho assolutamente la benche' minima intenzione di fare: sono in ferie, mi devo *riposare*.
Il punto della questione e' che anche riuscendo a spostare il treno (devo prima far controllare i freni) il mio spazio di manovra rimane di un paio di giorni. Da domenica posso scendere a quando? martedi' o mercoledi', forse. Se non c'e' posto magari giovedi', o venerdi', con la differenza di avere solo due giorni di respiro. Non lo so. Decidero' lunedi'.
Una cosa e' certa: l'anno prossimo le mie ferie le faro' lontano dall'Italia. E comincero' a prepararmele sin da adesso, e il primo che ha qualcosa da ridire sui miei programmi, parente o amico che sia, che si fotta. (-:


Sabato 25 agosto

Simon: "E dai, un giretto intorno alle otto, le otto e mezzo, lasciamo la macchina dove capita e ci facciamo una bella passeggiata al porto..."
Io: "Mah, non saprei: lo sai che non mi piace molto la confusione..."
Si: "Se no fai un colpo di telefono a Sabbath e gli chiedi dove vanno loro... magari sulla spiaggia"
Io: "Mmmm mi stai ingolosendo, lo sai? Vediamo, non ci avevo pensato che dovrebbe esserci anche lui"
Si: "Poi piu' tardi lo chiami e ti informi, dai... ma adesso sveglia che e' ora di andare a fare colazione."
Io: "Uffa!"

Mmmmgrumble... che ore sono? Le sette meno dieci... vaben, alziamoci va. Buongiorno Simon!
Me l'ero scordato che oggi e' la giornata conclusiva della Notte di Fiaba a Riva del Garda.
Uhm, quest'anno il tema e' "Pippi Calzelunghe", e non so quanto possa interessarmi la cosa, ma non so se buttare via la promessa di 30 minuti di fuochi artificiali sul lago che promettono stasera, anche se il rischio, come mi accadde in passato, spazia dal dover parcheggiare al bivio per il lago di Ledro (e fare circa 3km fino al porto a piedi), oppure trovarmi sotto il diluvio universale come accadde a mia cugina o ancora restare imbottigliato nel traffico fino a spettacolo iniziato per poi trovare l'unico parcheggio a pagamento a 30 euro/ora.
Mah, ci pensero': piu' tardi provero' anche a chiamare Sabbath e vedere che intenzioni ha anche lui, per ora e' il momento di scendere al Groff ed occuparci della colazione.
Peraltro sia ieri, sia oggi, la macchina ha cominciato a mostrarmi un nuovo difetto alla pompa del servofreno: lo stesso non si avvia finche' il motore non e' sufficientemente caldo, e la cosa non mi piace (ieri per poco non andavo contro il muro mentre facevo manovra, dato che non mi ero accorto del fattaccio). Stamattina praticamente giro pressoche' senza freni fino a oltre la birreria "El Pasiel": i freni riprendono a funzionare mentre entro nella galleria sotto il forte...
Durante la spolpatura del cornetto ne approfitto anche per dare una buona scorsa al giornale (L'Adige), leggendo dei vari fatti di cronaca locali e - per l'appunto - nella pagina dedicata alla cronaca di Riva ed Arco, di cosa propone il programma della serata (che conferma 1,3 tonnellate di fuochi artificiali, suddivisi su 700 canali alla centralina di sparo, sia a terra che su chiatte al largo a circa 200mt dalla riva, collegate via radio).
Vedremo, per ora e' il momento di tornare verso casa. E mi sa che lunedi' faccio un bel saltolino dal meccanico a vedere anche questa novita'.
Ecco, ci sono lungo la strada pure i ciclisti che stanno facendo gli ultimi allentamenti, sulla strada, in vista della gara che domani chiudera' per mezza giornata buona parte della gardesana occidentale fra Trento e Sopramonte (per cui domani mattina o ci dirigiamo in luoghi verso Riva del Garda, oppure restiamo ben sigillati in casa, per evitare di scendere a Trento via Sardagna, Monte Bondone, e vie peggiori col rischio di toccare Malta (-:
In mattinata con mia madre e mio zio ci dirigiamo verso la val Gresta, luogo di produzione tipica dei crauti, anche se restiamo leggermente delusi dal paesino di Ronzo-Chienis (che - peraltro - dovrebbe anche essere quello di un recente fattaccio di cronaca).
Ritornando, provo la presenza di un altro problema ai freni, che mi fa denunciare il riscaldamento esagerato delle pasticche su una strada di montagna in pesante discesa, dove mi limito solo ad usare freno motore e marce ridotte, la cosa mi fa dubbiare ancora di piu' e decidiamo che e' il caso di non salire in montagna domani mattina e - piuttosto - di rimandare a quando lunedi' passero' dal meccanico.
Giungiamo a casa a mezzogiorno, sta per venire mia cugina CJ con suo figlio EA (ed il cane Pascal), per cui ci occupiamo tutti quanti della preparazione del pranzo, salvo una breve sosta durante la quale mi dirigo alla tabaccheria del paese per comprare le sigarette, incrociando il simpaticissimo Sergio (l'esercente di carburante forse piu' simpatico d'Italia, credetemi) e nel frattempo mia cugina che arriva e si ferma un istante a fare carburante. Prese le sigarette, torniamo a casa assieme e ci preoccupiamo del pranzo, con mio zio e mio cugino EA in sollucchero per via del gran premio.

Dopo un lauto pasto, scendo in casa per una sacrale ronfa pomeridiana (che durante le ferie riempie quasi ogni mio pomeriggio, dato che non ho da correre dai clienti) e mi accuccio sul letto nell'oscurita' trovando le calde zampine di Simon ed una leggera sensazione di umidita' che non identifico subito...
... o almeno finche' non auguro "sogni d'oro" a Simon, che mi risponde con un sommesso singhiozzo.
Io: "Aho, e mo che succede?"
Si: "Sniff, Leonard mi ha detto della macchina... non e' giusto, volevo andare a Rivaaaaa...."
Parentesi: Leonard e' il viaggiatore che ronficchia dal cassettino portaoggetti davanti alla leva del cambio della mia Palio, ma che a quanto pare ogni tanto sa anche uscire dalla macchina ed andarsene in giro per i fatti suoi... almeno mentre nessuno controlla.

Passo una buona mezzora coccolando il povero Simon, che mi coccola di rimando (posso piangere anch'io perche' e' il terzo anno di fila che mi scapola la notte di Fiaba? Si? Chi ha detto no? GROAR! Ah, si, ok, grazie!) e rimaniamo con i buoni propositi di vedere se qualcun altro per caso stasera vuole salire, tanto per scroccare un passaggio, ma di fatto mia cugina RJ ha i due figli che vanno in campeggio da oggi a sabato prossimo, mia cugina CJ stasera ha da fare ed EA mi aveva piuttosto proposto di andare al cinema, per spolpare l'ultimo lavoro di Moore, che comunque ci incuriosisce.
Ho sentito Sabbath, che giustamente e' a Torbole in albergo e che stasera scende a Riva con la moglie, a piedi, data la ben poca disponibilita' di parcheggi in questa serata conclusiva. Mah, la vedo lunga. Mi sa che per l'anno prossimo mi devo organizzare per tempo con cugini-amici-parenti-colleghi-etc. in maniera da non restare fregato. Qualcuno vuole raggiungerci a Cadine in prossimita' dell'ultima settimana di agosto? (-:

Durante la serata io e mio cugino EJ ci dirigiamo a casa di sua sorella (mia cugina CJ): mia cugina sta per cambiare casa ed ha alcuni mobili che non le servono piu', e li sta regalando a mio cugino che - invece - sta per affittare il suo appartamento (nella misura di tre camere ammobiliate) e gli fanno comodo dei mobili in piu'.
Ritorniamo a casa che sono le otto passate, e mangiamo su da mio cugino in compagnia delle sue due figlie, poi seguiamo un film (una commediola di serie Z sugli italo-americani-mafiosi presa da Blockbuster), e sento un po' di gente telefonicamente, ma ormai e' troppo tardi per prendere la macchina e farsi una sfacchinata (beh, 26km) fino a Riva del Garda, dato che 1) se non si arriva entro le 19 si puo' parcheggiare ad Arco (6km prima) e farsela a piedi/bicicletta; 2) i fuochi cominciano alle 22.
Intorno alla mezzanotte scendo di nuovo a casa e mi infilo a letto, atteso da Simon gia' mezzo imbronciato e mezzo addormentato (uff, mi ha strappato promesse irripetibili per farmi perdonare... ma dato che meta' della colpa e' della macchina non ha protestato troppo).

venerdì 24 agosto 2007

24 Agosto - RTL ed informatica

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Alle 7:30 circa sto percorrendo la strada per Trento, diretto come al solito al Groff per fare colazione, quando qualcosa alla radio attira la mia attenzione: si parla di computer e sta per intervenire una persona importante a "Non Stop News" su RTL102.5, per cui giungo al bar, prendo il caffe' velocemente e poi rientro in macchina a sentire che cosa dice la radio.
Parla un certo Professor Vacca, mi sembra di capire docente di informatica e/o matematica a Roma, parla da grande esperto che ha iniziato a fare informatica nel 1952 (o nel 55, non mi ricordo), ma quando parla di computer moderni iperpotenti e di sistemi operativi iper-pesanti (dicendo "come windows di microsoft", ed ecco che il giornalista gli va dietro parlando di Vista che richiede delle risorse non indifferenti) e si va avanti su questa falsariga.
Protesto, un sms al numero della redazione che dice, semplicemente: "L'assioma 'computer = microsoft windows' e' falso. Esistono sistemi meno pesanti quali Linux o QNX, il discorso del prof. Vacca e' puramente tendenzioso", ma il fatto, che di sicuro non sono stato il solo a far notare, non porta a nessuna reazione in tal senso da parte del giornalista, che annuncia il giornale radio e poi sposta il discorso sul comportamento di una giornalista della BBC che in questi giorni ha annunciato il telegiornale stravaccata su una scrivania tipo prostituta d'alto borgo che mostra la mercanzia.

Il discorso cade spesso nella stessa situazione, e in questo non posso fare commenti piu' o meno specifici visto che RTL ha partecipato in esclusiva, assieme ad una ristretta elite di emittenti, alla presentazione ufficiale di Windows Vista

L'assioma, anzi per volerla dire tutta, il corollario su ogni computer e' installata una versione qualsiasi di Microsoft Windows continua, grazie soprattutto a giornalisti non specializzati. E da questo corollario vengono fenomeni di costume quali i lanci di agenzia in occasione dei virus che attirano l'attenzione dei media: "Nessun computer e' al sicuro; tenete aggiornati gli antivirus, etc.".
Faccio fatica a spiegare ai clienti, ai colleghi, in certi casi ad alcuni dei ragazzi appena entrati in Mailing List che gli antivirus disponibili sotto sistema Linux servono principalmente (anzi, diciamo al 99,99999%) a proteggere le macchine Windows eventualmente presenti sulla rete.
E si parla di pesantezza dei sistemi operativi, di quante righe di codice compongano Windows Vista, che sfrutta una scheda 3D infernale e una quantita' abnorme di RAM (oltre ad una quantita' abnorme di denari, nella versione Ultimate) per far funzionare AERO, quando io con un celeron 1400, 256mega di RAM di cui 16 condivisi con una scheda video Intel, faccio girare Ubuntu con Beryl alla massima potenza (altro che Aero...).
Io ho provato QNX Neutrino, su un portatile amd k5pr100, con 32 mega di ram: si avviava in circa 15 secondi: ambiente grafico, applicazioni varie ed avariate, sistema di rete, editor, prodotti multimediali, persino la Mozilla Suite, e volendo installare X11 invece di Photon (al prezzo di un'avviamento in 25 secondi anziche' 15) avevo a disposizione persino un ambiente x11 perfettamente standard con un buon 75% di applicazioni Open Source portate, oltre al gcc con cui eventualmente buttarmi nella compilazione delle altre (e non avete la piu' pallida idea della velocita' di Gimp su un k5 con QNX, credetemi!).
Eppure mi diverte quando i clienti o gli amici mi chiedono "Che versione di Windows hai sul portatile", rispondergli "X".
Cl: "Cioe' XP?"
Io: "No, X, cioe' X-Windows"
Alla quale si ottengono risposte a dir poco inquietanti, che spaziano dal "E che roba sarebbe?" al "Ma Microsoft non ha mai fatto una versione di Windows con questo nome!".

Mi piacerebbe coinvolgere qualche giornalista di qualche programma radio-e/o-televisivo in un discorso di approfondimento proprio sull'argomento. Come ha gia' fatto Report parlando del comune di Bolzano, magari. (-:

mercoledì 22 agosto 2007

Report vacanze, parte prima

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[Come sempre, lettura all'indietro]

Mercoledi' 22 agosto

Dopo qualche tentativo, finalmente trovo un pomeriggio libero per andare, con il portatile ben carico, in biblioteca, trovare una postazione libera per la presa elettrica, restituire "Cittadino della Galassia" per riprendere in mano "La notte che bruciammo Chrome" quale preparativo per cercare prima di partire anche di spolparmi il "Neuromante", del quale e' passato parecchio tempo dall'ultima volta che lo ho potuto scorrere con calma.
In biblioteca effetto la configurazione del client wi-fi di Ubuntu, configuro al volo anche il proxy, e riesco a fare la connessione corretta, ad aprire intanto la sessione blogger e cominciare col pubblicare alcuni spezzoni di blog che ho raccolto in questi giorni ma poi, dato che la chiusura si approssima alle 18:30 e sono gia' le 18 passate, mi vedo costretto a spegnere e staccare il tutto rimandando alla prossima volta che avro' un po' di tempo per l'operazione completa (fra cui una sguardata alla posta elettronica, qualche verifica veloce a determinati siti e roba del genere: dovrei anche seguire come procede il barcamp...), pero' intanto l'aggiornamento del blog continua e si avvicina anche il quattrocentesimo articolo [la mia bestiola continua a crescere senza battere ciglio (-: ].
In serata appuntamento con mio cugino EJ, la proposta e' di cenare con del fegato alla veneziana (piatto che, contornato da un'insalata con cipolle, si rivela a dir poco ottimo, anche se sono del parere che un piatto del genere non vada consumato piu' di una volta l'anno), serata conclusa dapprima con la visione [per la f(x)-esima volta (per soluzioni della f(x) tendendi ad infinito)] di "Il principe cerca moglie", e successivamente con una visita al vecchio appartamento di EJ, che si trova accanto al mio nel seminterrato, e nel quale ha intenzione di trasferirsi dopo aver sistemato ed affittato quello disponibile al secondo piano.
PS: pero' in questi giorni sto rilassandomi moltissimo, e sto soprattutto migliorando la mia media a Mahjongg e studiando tutte le varianti di Aisleriot ((-:


Lunedi' 20 agosto

Finalmente trovo il tempo di passare in biblioteca per fare due operazioni importanti: la prima consiste nel cercare "Cittadino della Galassia" di Heinlein, la cui citazione in una tagline del DrZap ("Jim, dove posso trovare dieci uomini onesti?" "Cosa? Diogene si sarebbe contentato di uno") mi ha incuriosito.
L'altra, invece, consiste nel ritrovare le informazioni per la connessione ad internet con la rete senza fili della biblioteca, cosa che riesce solo in parte poiche', pur essendo presente la registrazione, il nome utente non sembra essere disponibile a causa di qualche problema tecnico che e' occorso nel corso dell'inverno, per cui lo stesso viene riattivato.
Pero' a quanto pare tutti i tavoli in cui e' sfruttabile una presa elettrica sono occupati, e come e' ovvio che sia, la batteria del portatile segna un 10% circa, per cui non e' in grado di farmi lavorare che per pochi minuti...
Dopo qualche tentativo di trovare una presa elettrica funzionante in giro per tutta la biblioteca, rinuncio e passo a fare una veloce spesa prima di rientrare a casa, dove comincio a spolpare velocemente il libro.


Domenica 19 agosto

La situazione e' semplice: come tutte le mattine, durante il lavoro, anche adesso che sono in ferie alle 6:20 del mattino sono sul letto cogli occhi pallati, situazione nella quale resisto non piu' di un quarto d'ora-venti minuti prima di entrare in bagno per lavarmi e farmi la doccia.
Mentre sono intento a spazzolare i miei denti il rumore di atterraggio del TARDIS mi annuncia l'arrivo di un sms ad un orario un tantinello esagerato: e' mio cugino EJ, e' a Borgo Valsugana e mi dice che verso le 8:30 prendera' un treno per essere in citta' in circa un ora, ma a questo punto lo chiamo e gli dico che se vuole posso fare un saltino a prenderlo (cavoli! Borgo e' a 27km da Trento, tutti in superstrada, ed io me ne facevo 64 per andare al mare!) dopo colazione.
Solito caffettino con cornetto al Groff, sull'uscita verso Rovereto, poi faccio inversione di marcia e mi dirigo in direzione Pergine Valsugana, notando con piacere che hanno finito la galleria gigantesca (2,9km) che praticamente nel giro di tre-quattro minuti spiattella dalla periferia di Trento a quella di Pergine, e praticamente giungo a Borgo Valsugana nel giro di una ventina di minuti scarsa.
Tornando passiamo dal centro commerciale di Pergine visto che EJ deve fare colazione (ne approfitto visto che nel frattempo si fanno le nove affinche' apra il centro) per un altro caffettino e poi facciamo un saltolino da Euronics per dare un'occhiata ai prezzi dei tv al plasma/LCD, poi giungiamo nuovamente a Cadine dove mia madre e mio zio fanno strada per il lago di Terlago, mentre noi affrontiamo prima la sua stampante (seguita dalla sistemazione del cespuglio di ginepro che si e' ingenerato fra i cavi dietro il computer) e poi una sistemazione ad antivirus-antispyware-controllo connessione internet, prima di scendere in giardino per una sigaretta ed una breve dissertazione sul mio lavoro e sui fenomeni di crisi a cui e' sottoposto.
Nel frattempo ritornano mia madre e mio zio, e ci organizziamo per pranzare in giardino (pasta al pesto siciliano che ho portato da giu', pollo con salsa al curry fatto da mio zio, insalata e prugne fresche del giardino), poi saliamo da mio cugino EJ che nel frattempo ha provato a fare il riso al latte, ma errando clamorosamente (ha messo il riso a bollire nell'acqua prima di metterlo a bagno nel latte, e invece andava cotto direttamente nel latte zuccherato...) e prendiamo il caffe'. Ne segue una buona dormita pomeridiana e quattro bojate fino all'ora di cena. Domani devo organizzarmi per fare un saltolino in biblioteca per scroccare l'accesso ad internet, cosi' pubblico queste novita' e do una sguardata alla posta elettronica al volo (-:


Venerdi' 17 agosto

Il mio letto e' una specie di brandina rigida, della cui durezza spaccaschiena riesce a lamentarsi persino Simon, per cui dopo una mattinata trascorsa al volo con mio cugino (a cui - ma guarda un po' - ho consigliato l'acquisto di una stampante data la cottura della sua precedente) in giro per trovare una CR2032 e qualche altra fesseria, e l'ultimo pomeriggio di sonno spaccaossa, ho fatto strada in giro per la provincia alla ricerca di un cuscino comodo e di un materasso che rendesse piu' piacevole il mio letto. Giunto a San Michele all'Adige, al Mercatone Uno, ho trovato un materasso comodissimo ad un prezzo veramente basso, nonche' un cuscino molto comodo. Sulla strada di ritorno ne ho approfittato per fare il pieno di nafta dal simpaticissimo Sergio, il benzinaio ufficiale di Cadine, detto "Ciao Grazie Grazie Ciao", dato che ripete questa formula almeno 40 volte ad ogni visitatore che si ferma a fare rifornimento, il quale mi racconta anche di essere stato a maggio a visitare tutta la Sicilia da punta a punta compreso il santuario di Siracusa (e il teatro greco, etc.).
Finalmente la notte trascorre su un materasso dannatamente comodo (cosi' comodo che scopro Simon intento a russare mentre sono ancora impegnato a coccolarlo!).

giovedì 16 agosto 2007

Il viaggio

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E me la voglio raccontare cosi'.

Aprii gli occhi, la proiezione dell'ora sul tetto cominciava a mettersi lentamente a fuoco: erano passate le sei da qualche minuto, per cui accesi la luce e disattivai la sveglia automatica che avrebbe dovuto suonare di li a poco. Mi stiracchiai ben bene e diedi il buon giorno a Lucky arruffandogli la testolina, poi mi alzai e mi diressi in bagno.
Mentre lo spazzolino braun a testina oscillante stava scartavetrando il leggero strato di placca che si era raccolto durante la notte (quando un altra lunga ripulitura dentale aveva di poco preceduto il mio ingresso sul letto, e la lunga discussione a base di complimenti e coccole a Lucky) cercavo di ripassare mentalmente le attivita' che avrebbero dovuto riempire la mia prossima 24 ore di viaggio.
Ritornai nella stanza da letto e continuai a distribuire coccole a Lucky e a Junior, lasciato di lato un po' in disparte, mentre la televisione era piena delle immagini degli ultimi due minuti di una telenovelas brasiliana a basso costo in cui gli intrighi amorosi avrebbero potuto coinvolgere anche gli animali dello zoo: ma non era quello per cui ero, per cui io, Lucky, Simon, Junior, Peter, Philippe ed Ivano eravamo in attesa, no.
Giunse, come tutti i giorni, alle 6:23 in punto (22 minuti esatti di puntata, fino alle 6:45, tutti i giorni), subito dopo che due attori brasiliani avevano finito prima di pestarsi a sangue per poi baciarsi dallo schermo di una sala di proiezione ricca di ogni classe sociale. Giunse la sigla "Filmation" che annunciava l'inizio di "Ghostbusters", puntata che rubo' la nostra attenzione e ci porto', dolcemente, a completare un fiacco risveglio.
Giunse la morale che la schelevisione porta ad ogni fine di puntata, e quindi mi vestii velocemente e scesi per andare a prendere un caffe'.
Come mi aveva annunciato il barista uno di questi giorni, il 15 agosto sarebbe rimasto chiuso, per cui senza ulteriori indugi mi diressi alla macchina, per prendere la direzione di piazza Aldo Moro, dove il caffe' Adda, aperto 24 ore, mi attendeva a braccia (o piu' che altro porte) aperte.
Niente cornetti integrali. Da bravo orso adoro il miele, ma mi devo accontentare di un cornetto alla marmellata, seguito da un caffe' compatto e che per fortuna non riporta il classico bruciaticcio da macchina espresso appena accesa, dato che la macchina gira per 24 ore. Uscendo mi fermai per un istante, attraversando la strada e sedendomi sul muretto per fumare una ms club chiara piegata. Il lavoro che mi aspettava sarebbe stato lungo, sfiancante e particolarmente noioso, ma non potevo tirarmi indietro, per cui lanciai sul lato la sigaretta fumata solo per meta' e infilai la mano in tasca trovando il telecomando della macchina, che si apri' con uno scatto secco mentre mi avvicinavo.
Dalla vetrina del negozio di fronte facevano capolino due manichini (un bambino ed una bambina, gelati in un'espressione vacua) in costume da bagno, circondati da un telo, secchielli, una palla ed altri giocattoli od ammenicoli dai quali sorrideva il musetto di Winny the Poh, anch'egli con la medesima espressione mista di contentezza e compassione che sbucava identica da ognuno di quegli oggetti inanimati.
Registrai quest'immagine con la coda dell'occhio: questa era l'ultima immagine legata al mare ed alle spiaggie che avrei visto per diversi giorni. Ritornai ai casa dove una abbondante catasta di bagagli mi attendeva fiduciosa dentro il salone.
Riuscii a riempire la macchina in un tempo minore del previsto, per cui mi dedicai alla preparazione dei panini e - successivamente - mi preoccupai di radere l'abbozzo di capelli e barba che cercava di crescermi intorno al viso ed alla testa, provocandomi fastidi non indifferenti e facendomi venire, a tratti, voglia di grattarmi la testa e la faccia con una smerigliatrice angolare con disco in corindone.

Saranno state circa le dieci, quando il tema portante del telefilm del Doctor Who mi annuncio che FC aveva qualcosa da dirmi. La sua connessione ADSL sembrava essere definitivamente passata sotto le capienti braccia accoglienti di Telecom e della sua astrusa figliuola Alice. Gia': sembrava, perche' comunque di accettare il nome utente e la password temporanei che avevo posto sul router non voleva saperne in nessun modo. Gli spiegai che avrei dovuto almeno concludere l'operazione di passaggio delle lamette in giro per tutta la capoccia, ma che poi sarei passato a vedere la situazione in una ventina di minuti circa, per cui mi diedi da fare per concludere pelo e contropelo un po' dappertutto, per poi ritornare alla macchina carica e prenderla per fare un salto a casa di FC.
Dopo aver annotato la presenza di un timeout sul LCP remoto (il classico errore 721) e fatto fare una segnalazione di guasto al servizio clienti, mi diressi nuovamente verso casa, ma giusto il tempo di una pausa a casa di mia nonna e poi rientrai a casa a raccogliere gli ultimi pacchi e pacchetti, oltre ai panini che mi aspettavano nel frigo.
Diedi l'ultimo saluto all'abbondante cucciolata di orsi, che mi avrebbero aspettato in questi 21 giorni di ferie giocando fra di loro, poi mi chiusi la porta alle spalle e mi diressi quindi alla macchina.
La strada scorreva veloce, divorata dalle ruote e grazie al ridotto traffico dell'ora di pranzo del giorno di ferragosto: la mia scelta di partire proprio in questo giorno e' dovuta soprattutto al fatto che molti dei gitanti della domenica di solito sono gia' giunti sul posto delle loro peregrinazioni da qualche giorno e - se volessero ritornare, lo faranno maggiormente nel corso della serata.
Giunsi quindi a Catania, mi inerpicai lungo l'autostrada, che sulla mia corsia era pressoche' deserta (mentre in quella discendente riportava un traffico non indifferente); dopo qualche kilometro giunsi al primo autogrill e mi fermai, approfittando dell'orario prossimo al pranzo per consumare un panino bufalino ed una bottiglia di aranciata tiepida. Il caldo era abbastanza udibile, ma piu' che altro era l'umidita' che lo faceva sopportare poco, ma l'aria condizionata della macchina gettava un turbine gelato per cui tesi ad evitare di tenerla in funzione, preferendo di gran lunga una fessura fra i finestrini che lasciava entrare un po' d'aria.
Il rumore a 130 kilometri orari non e' indifferente, specie con i finestrini aperti a spiffero, per cui nel viaggio mi accompagnavano i giri dall'ultimo successo (light and shade) di Mike Oldfield, ad un volume non indifferente, accopiati al fruscio costellato qua e la di parole o toni di chiamata che mi donava il CB fissato sul canale 5 (dove i camionisti trovano compagnia nei loro viaggi solitari e indicazioni sul traffico esistente con un'affidabilita' di gran lunga superiore a quella di molti piu' o meno pagati servizi di indicazioni sul traffico).

Messina era ormai prossima e gia' da qualche kilometro stavo seguendo con la coda dell'occhio le coste calabresi che facevano capolino dal lato opposto del mare. Avevo spento l'autoradio e stavo cercando di sceverare fra gli improperi che tirava un camionista, conditi da un echo ben oltre il limite della comprensibilita' media umana, e grazie al quale la sua voce sembrava uscire da una grotta foderata in metallo e con curve e concavita' sui multipli armonici dei 340 metri: era in coda, dalle parti di Boccetta.
Dato che conosco un po' la cittadina, scavalcai l'uscita di Tremestieri e mi diressi in prossimita' del Policlinico universitario, uscendo a Gazzi, e da li poi al lungomare, dal quale dopo un paio di semafori, raggiunsi il bivio che, attraverso il porto, mi avrebbe portato verso il terminal autotraghetti della BluVia, dove un ammasso non indifferente di macchine mi fece comprendere che molti avevano saputo della festa ed erano in procinto di attraversare prima che lo stretto fosse impegnato a ricoprirsi del fumo dei mortaretti (appannaggio della cultura del fuoco e della pirotecnia tutto frutto della dominazione spagnola della Sicilia, in cui una mascleta trova piu' successo e spettatori di una coreografia di luci e colori). La biglietteria stipata nell'unico bar del terminal era chiusa e sigillata; mi informai e fui costretto a lasciare la macchina e fare un bel pezzo di strada a piedi fino alla biglietteria della stazione ferroviaria, per prendere il biglietto di traghettamento, indi tornai indietro per sapere che (erano le due e mezza) il prossimo traghetto sarebbe partito intorno alle tre e venti (fortunatamente, questo significo' che intorno alle tre meno dieci cominciammo a salire...).

Lasciai la macchina nella stiva aperta del traghetto solo veicolare (preferisco di gran lunga quelli che gestiscono auto e treni, perche' di solito sono piu' puliti, piu' spaziosi e - soprattutto - con il bar aperto anche a ferragosto) e salii nella veranda solo per scoprire che era tutto chiuso ed il distributore automatico di caffe' era acceso se pur con un laconico cartellino "guasto" messo a coprire la gettoniera. Mi diressi quindi fuori, trovando un punto riparato vicino alla porta d'ingresso del bar, dal quale si godeva il panorama senza venire sferzati dal forte vento che caratterizza lo Stretto. Notai sulla penisola con la statua della Madonna dei naviganti che un folto gruppo di pirotecnici, sotto un sole cocente, stava trafficando intorno all'area montando mortai e disseminando ordigni di ogni dimensione un po' dovunque, poi mi girai a guardare la terrazza superiore, dove il panorama piu' interessante che attiro' la mia attenzione fu una giovane, di spalle, con lunghi capelli biondi sotto le spalle che indossava un vestito a scacchetti salmone e panna, e continuava a combattere con la parte svasata a gonna dello stesso che, sferzata dal vento, piu' volte ormai aveva lasciato notare le semplici mutandine bianche che coprivano un interessante set di curve. Giungemmo quindi in fondo al nostro traghettamento e mi diressi alla macchina, pronto a percorrere le poche centinaia di metri che separavano il porto dal terminal auto al seguito della stazione di Villa San Giovanni.

Giunsi in un terminal pressoche' deserto intorno alle quattro del pomeriggio, trovai un parcheggio all'ombra e mi stesi sul sedile del lato passeggero con il CB che continuava a mandare i suoi lamenti. Una giovane ragazza di Alicante, in Spagna, protestava in catalano stretto contro una stazione di Marsala di cui mi giungevano solo remoti QSB simili a colpi di tosse. Provai a breckare, ma a quanto pare la signorina iberica aveva aiutato la propagazione con strumenti di non indifferente potenza.

Rimasi in attesa che si avvicinassero gli altri viaggiatori (giunsero sia quelli diretti a Milano che quelli che - come me - erano invece diretti a Bologna) e cominciai a seguire con la coda dell'occhio questo frammisto di etnie e viaggiatori, chi ormai al termine delle proprie ferie, chi come me all'inizio delle stesse, o chi aveva solo fatto una fugace visita a parenti lontani.
Intorno alle sei spensi il baracchino e scesi dall'auto, per fumarmi una sigaretta. I miei occhi incrociarono quelli di una magnifica pastoressa maremmana stanca ed accaldata, che accolse con molto piacere la mia mano destra che segui' allo sguardo posandosi sull'attaccatura delle sue orecchie, fornendo una leggera raschiatina.
Il vento porto' il rumore lontano dei fuochi artificiali che a Messina salutavano il passaggio della Vara, io e la cagna ci guardammo per un momento negli occhi e appurammo che - in quel luogo in cui ognuno stava parlando con gli altri dei viaggi, dei treni, della disorganizzazione e dei classici discorsi da stazione - eravamo gli unici due ad essercene accorti.
Finalmente mi diressi in stazione, trascinando il borsello nel quale Simon stava ronfando nella grossa, ed il frigo portatile che conteneva la mia cena, la colazione dell'indomani e l'eventuale pranzo in caso di ritardi giganti come mi e' gia' successo.
Trovai posto nella sala d'attesa, non prima d'aver scoperto che - come era prevedibile - il mio vagone era quasi in testa al treno, fra il settore A e il settore B, praticamente in fondo alla stazione (la sala d'attesa e' esattamente davanti al cartello del settore E e ci sono circa 100 metri fra un settore e l'altro), e quindi mi immersi nella risoluzione delle prime pagine di una rivista di enigmistica sgualcita che avevo procurato il giorno prima mentre ero in quel di Marzamemi.
Giunsero le otto e mezza (il treno, in partenza per le 21:15, era previsto in arrivo alle 20:51) e mi cominciai a trascinare controvoglia prima al binario cinque e poi, finalmente in un punto intermedio fra il settore B ed il settore A, dove trovai posto sul frigo e consumai una parca cena a base di un paio di panini ed un cartone mini di te freddo che nel frattempo aveva raggiunto lo stato di tiepido andante.
Quando finalmente trovai posto nello scompartimento 22, con i letti gia' fatti, non ci pensai su due volte a mettermi in pigiama, rivoltare il letto inferiore per avere il cuscino accanto al finestrino e dilungarmi in attesa del torpore che mi prende a treno in movimento. Avevo ancora una stazione (Paola) prima dell'arrivo dei miei due compagni di viaggio a Lamezia Terme; aprii al volo la borsa ed infilai la mano a trovare la testolina pelosa di Simon, che grugni' e continuo' a russare, poi lo imitai. Il primo risveglio brusco giunse a Paola, il secondo a Lamezia, quando appunto un signore con i jeans, un cappello da fantino che copriva una pelata molto rada ed un paio di baffi da motociclista si fiondo' dentro lo scompartimento augurandomi la buona sera e aiutando la moglie a lasciare le borse.
Da persona che aveva prenotato uno scompartimento "T3 Uomo" rimasi un momento colpito da questo fatto, ma data la stanchezza mi limitai a salutare, a scusarmi se mi facevo trovare gia' mezzo abbioccato data la stanchezza da viaggio in auto e mi girai dall'altra parte, aspettando che il treno ripartisse per trovarmi dolcemente cullato, ma una buona ora se ne ando' in una lunga discussione aperta dal conduttore del vagone letto, condita dalle maledizioni del marito della signora ed in cui finii in mezzo perche' ero quello che aveva prenotato per primo lo scompartimento, trasformandolo in uno scompartimento solo per uomini.
Fini' che fummo invitati a firmare un paio di liberatorie al capotreno, io che accettavo di avere la signora nello scompartimento ed i due coniugi che accettavano di dormire con un estraneo.
"Badate che io domani devo fare ancora strada in macchina ed ho prenotato il vagone letto proprio perche' ho intenzione di dormire. Se ci dovessero essere altri problemi, nel giro di cinque minuti prendo baracca e burattini e mi trasferisco a dormire nel 91 col conduttore, previa denuncia contro le ferrovie affinche' oltre al rimborso del biglietto mi vengano risarciti i danni".
Per fortuna questo karaoke si concluse e potemmo tornare allo scompartimento. Mi stesi sul letto, prono, con il braccio destro sotto il cuscino ed il destro ad afferrare il vuoto con la mano destra appoggiata al gomito sinistro. Sentivo la mancanza dell'oggetto che di solito stava sotto il braccio destro a tenermi compagnia per tutta la notte, a scacciare gli incubi e gli spiriti maligni, a prendersi le mie coccole senza protestare o a dormire nella grossa sebbene io mi rigirassi sbattendolo a destra e sinistra in malo modo. Ma per una questione di immagine nei confronti degli altri, e vista la storia che si era ingenerata, ho preferito non mostrarmi occupato ad abbrancicarmi ad un orsacchiotto di peluche prima di sentire le vibrazioni del treno che mi cullavano.
Come ogni bravo viaggiatore, risentii fugacemente delle due lunghe pause del treno, in prossimita' di Napoli e Roma, ma nel complesso dormii sufficientemente bene [e Simon, se pur chiuso nella borsa, ha comunque mantenuto lontani gli incubi dal mio sonno (-: ], svegliandomi intorno alle sei e venti per poi dirigermi in bagno, dove mi attese un profondo lavaggio dentale e il cambio di abiti.
A Firenze i miei due compagni mi salutarono e poi, a Bologna, non esitai a lanciarmi in direzione del piazzale est scavalcando diverse ali di folla, ma giungendo con un anticipo non indifferente (specie in virtu' del fatto che - anzitutto - vennero scaricati per primi i mezzi imbarcati a Catania), per cui passo' circa un'ora e mezza prima di poter prendere nuovamente possesso della mia macchina.
La solita strada (sebbene il navigatore sat me ne avesse indicate diverse altre) scorreva tranquilla mangiata dai copertoni, in una citta' forse ancora dormiente memore dei bagordi della notte precedente, ma gia' il primo autogrill che incrociai e in cui feci una sosta, riportava uno spargimento non indifferente di persone e mezzi, soprattutto delle etnie piu' diverse.
Dopo una piacevole colazione perpetrata con un ottimo cornetto ed un discutibilissimo caffe' ristretto (in cui - peraltro - la quantita' "ristretto" toccava una quantita' mediamente doppia rispetto al normale caffe' che mi ha abituato la Sicilia) pesantemente slavato, uscii sul piazzale per respirare a pieni polmoni l'aria fresca del mattino mista alla cupola di smog che non manca nei tratti dell'autosole.
Spezzai quella monotonia accendendomi una sigaretta accanto alla macchina, dopo averla aperta ed aver riacceso il CB, giusto in tempo per sentire un camperista che chiedeva inistentemente notizie sulla direzione Ancona.
Al suo terzo tentativo arraffai il mike e annunciai: "Collega, sono in direzione Milano ma per quello che posso dirti riguardo il senso inverso e' che la situazione e' liscia, se mi copi."
Il mio gesto di trascinare il vecchio microfono Intek fuori dal finestrino e parlarci dentro con la naturalezza con cui avrei chiesto da accendere al primo passante, attiro' la curiosita' dei bambini intorno, mentre dalla macchina gracchiava un ringraziamento con saluto, oscillante come se il camperista avesse superato qualche grosso ostacolo (uhm, devo cambiare antenna con qualcosa, sempre caricato a 5/8 lambda, di un po' piu' affidabile), al quale non ottenni piu' ricambi rispetto alle cordialita' che riversai dentro il mike, circondato da una folla di bambini silenziosi. Gettai il residio della sigaretta a terra e lo schiacciai coi sandali, poi rientrai in macchina e - dopo aver fatto ancora un po' di nafta, affrontai nuovamente a cuor contento gli oltre 200 kilometri che mi separavano dalla mia meta.
Quando finalmente giunsi a destinazione era passato da poco mezzogiorno, e i miei parenti mi accolsero a braccia aperte aiutandomi a scaricare il carico dell'auto, stipato in maniera non dissimile ad uno schema del tetris nel capiente baule della station wagon.
Dopo un pranzo veloce e una non indifferente dormita (stavolta finalmente fra le zampe di Simon) raggiunsi il portatile e trovai il modo di cominciare a raccontare cio' che avrebbe riempito il mio blog, anelando riguardo a quale giorno sarebbe tornato utile per scroccare a fondo la connessione wi-fi della biblioteca di Trento.
Tutto questo testo, mi chiesi, avrebbe magari scaturito una serie di commenti piu' o meno gradevoli?

martedì 14 agosto 2007

Martedi 14 agosto

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Nonostante il caldo che improvvisamente fa sentire la sua voce, il mio risveglio mattutino delle 6 va avanti come sempre: mi lavo, guardo distrattamente l'ultimo minuto della telenovela che su Italia 7 Telecolor annuncia l'approssimarsi del piu' interessante "Filmation's Ghostbusters" [eh, gia': adesso che parto chi riempira' i miei risvegli mattutini alle sei? (-: ], e quindi raccolgo la borsa da spiaggia e comincio a fare strada verso Marzamemi.
L'intenzione, dato il lavoro non indifferente che mi aspetta, e' di fermarmi solo il tempo di un paio di bagni e qualche minuto di tostatura (a proposito, dopo la bruscata che mi sono dato in questi giorni, ora sto cominciando a spellarmi come una sfogliatella napoletana...), magari ripartire prima di pranzo per evitare l'eventuale confusione.
Giungo verso le otto e mezza, mi accoglie il padre di Midian che mi annuncia che il figlio e' ancora dormiente, ma per fortuna lo stesso si sta alzando dopo aver sentito il rumore della macchina che si avvicinava (ah, beh, se no c'erano l'ipotesi 1: secchiata di acqua gelata contro il letto; oppure l'ipotesi 2: anvedi d'annattene affa e scendevo in spiaggia da solo). Qualche minuto, colazione veloce di Midian (io ho gia' preso caffe&cornetto a Serramendola sull'autostrada) e finalmente scendiamo in spiaggia. In spiaggia anche perche' quando sono passato sabato, che siamo stati sugli scogli, mi sono traforato i piedi... di cui le mie rimostranze:
Io: "Maledizione, sabato per averti seguito sugli scogli mi son venute le stigmate sui piedi!"
Mi: "Beh, sai: e' simbolo di Santita'"
Io: "Seee, delle santita' che tiravo giu' mentre mi traforavo le piante dei piedi!"

Il primo bagno, avviene con un contatto con l'acqua ancora sul freschetto andante, pero' la corrente di questi giorni ha portato tanta di quella sabbia sottocosta che a quasi trenta metri dalla riva l'acqua ci arriva ancora alle ginocchia. Intravedo una possibilita' di tuffarmi verso un luogo un tantinello piu' profondo ma, come era prevedibile, affronto l'acqua e finisco con la pancia e le gambe che strisciano sullo sfondo sabbioso (se mi fiondavo a piena velocita' mi sa che scavavo un buco...), ma almeno in acqua non si sente il picchiare non indifferente del sole.
Dove finalmente riusciamo a restare immersi fino al collo una serie di piccoli pesci cerca di attaccare i miei piedi, e poi vediamo che vi sono quelle che sembrano molte femmine "incinte" con un piccolo che si intravede in trasparenza sul lato destro del corpo, sottopelle (e dire che entrambi avremmo messo le manine sulla graticola che i pesci deponessero solo uova) nonche' dei pesci piatti che nuotano sul fondo e che sembrano delle sogliolette di pochi centimetri (anzi, forse sono proprio piccoli di sogliola).
Durante il secondo bagno Midian rinuncia perche' sente troppo freddo (oddio, non e' che l'acqua sia il brodo in cui sono stato immerso in questi giorni, ma mi sa che forse e' lui un po' troppo gelato) per cui dopo gli ultimi cinque minuti di sole ci dirigiamo in paese (Pachino) per comprare giornali, riviste varie (fra cui una settimana enigmistica da spolpare domani sul treno dato che sara' difficile trovare edicole aperte).
Decido per restare ancora per pranzo, ma per ripartire di corsa subito dopo pranzo, per cui procuriamo anche una vaschetta di gelato {nocciola e zuppa inglese, in una gelateria in cui non solo il gelato e' eccezionale, ma che proprio segna l'apoteosi con questi due gusti [ah, fa anche il gelato al cioccolato fondente (e' completamente nero: pare al nero di seppia, allucinante!), ma non l'ho ancora assaggiato]} per completare l'insalata di riso (no, nel senso che l'avremmo mangiato dopo l'insalata di riso, anche se non mi formalizzo se qualcuno avesse voluto mettere il gelato alla zuppa inglese nell'insalata di riso...).
Mangiamo sul presto ed entro le due sono di nuovo per strada, cominciando a meditare mentalmente su quante e quali cose mi restano da fare prima di cominciare a caricare i bagagli etc... Poi il mio arrivo a casa e' costellato da un caffe' al volo al bar, seguito quindi da un repulisti non indifferente e dalla preparazione delle varie valigie. Dato che non mi fido a lasciarlo 20 giorni da solo, ho spento il server dell'ufficio (uhm, e naturalmente mentre sono qua a Trento considero che mi sarebbe tornato utile...), poi ho preparato tutto quanto per il carico auto, operazione che ha compreso anche la raccolta di tutta la roba che mia madre ha preparato per caricarla in macchina e portarla su.
Ho finito alle 23, ed ho rinunciato ad un'eventuale risalita a Cisternazza per buttarmi sul letto fra le zampine di Lucky per l'ultima dormita di Siracusa.

lunedì 13 agosto 2007

Lunedi 13 agosto

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[Queste parti di blog sono aggiornate scroccando la connessione wi-fi della biblioteca di Trento]

In origine saremmo dovuti andare io ed FC con moglie e figlio a Morghella, da Midian, per fare una full-immersion mare & fresco e una grigliatona serale, ma causa impegni di Francesco lui non e' potuto venire e, causa impegni di lavoro non indifferenti, anche io ho dovuto rinunciare.
Oggi ho lavorato, infatti, passando dagli ultimi fugaci clienti e seguendo, soprattutto una lunga trafila di persone che attendono l'attivazione dell'ADSL Alice (naturalmente tutti frementi nonostante i tecnici di centrale sotto agosto scarseggino abbondantemente).
Queste vacanze cominciano male. In questi giorni sono salito piu' volte a Cisternazza (tempo nuvoloso permettendo) appurando che - nonostante l'illuminazione crescente (e mi piacerebbe sapere chi e' il genio che all'ippodromo organizza la notte di S.Lorenzo piantando megafari ad illuminare il cielo) - il posto offre una visione panoramica spettacolare, oltre ad un silenzio raro da trovare in quest'epoca di inquinamento acustico continuo. Molte stelle cadenti (una media di 30 a notte, nella notte 13-14 ne ho contate quasi una cinquantina) e pochi fuochi artificiali quest'anno. In molti per giorno 10 mi avevano invitato in spiaggia nell'omonima localita' del pachinese, ma piu' che declinare ho beatamente rifiutato l'invito e molti, che erano andati li persino per la prima volta, successivamente mi hanno dato piena ragione (compreso un amico che avrebbe dovuto divertirsi ed invece ad inizio serata si e' traforato un piede con un chiodo ed ha passato la serata tirando imprecazioni perche' gli dava un fastidio ed un bruciore non indifferente).
Domani dovrei occuparmi di pulizie e valigie, ma probabilmente essendo definitivamente andata la possibilita' del grigliatone serale a Morghella, ne approfittero' per l'ultimo giorno di mare prima di valigie, pulizie e altre attivita' varie ed eventuali.

giovedì 9 agosto 2007

Sono in partenza

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Purtroppo non ho avuto molto tempo in questa ultima settimana per aggiornare il blog. Oggi (15 agosto) sono in partenza per il trentino; il resto delle novita' etc. etc. quando ritorno, salvo che non faccia qualche puntatina alla biblioteca di Trento per sfruttare la connessione gratuita ad internet.
Ci vediamo verso il 5 di settembre, e buone vacanze a tutti (-:

mercoledì 8 agosto 2007

Gentes (di mares)

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Ieri sera una visita di Midian ed SS e' stata l'occasione per rivedere le prime puntate di Robot Chicken (che loro non conoscevano). Successivamente quando sono andati via mi sono steso sul lettone dello studio in attesa delle 23:30, dato che in questi giorni estivi la programmazione di prima serata lascia molto a desiderare ma non si puo' dire lo stesso di quella della seconda serata (il lunedi' a mezzanotte su Antenna Sicilia fanno la serie a colori di "Ai confini della realta'"), incuriosito dallo spot che avevo visto in questi giorni riguardante l'ultima puntata di "Gentes" su Rete4.
Sono curioso, perche' la trasmissione, relegata ad orari discutibili, e' comunque molto interessante e analizza usanze e folklore di cittadine e paesini non solo d'Italia ma anche del mondo (ed infatti lo spot solletica il mio interesse verso le usanze Masai ed una particolare "battaglia pirotecnica" che si tiene in un isola greca). Ma la delusione cocente e' dietro l'angolo: dei Masai si parla di un rito iniziatico per pochi minuti, continuando a rimandare un vecchio filmato di una vacca salassata, per preferire approfondire nella maniera piu' millimetrica un giro di kayak cartonato sul fiume Adda, in cui ha partecipato anche una squadra della redazione, che - per carita' - se pur interessante non ha niente della cultura o del folklore del mondo, come non ne ha la manifestazione in Nevada, in cui il voler ricercare la ritualita' del terzo millennio in quello che mi ricorda una via di mezzo da un rituale antico (il rapporto dell'uomo con il fuoco) ed una manifestazione commerciale di bassa lega in cui l'apporto di alcolici e stupefacenti la fa da totale padrone in un'apoteosi della follia umana che - solo marginalmente - potrebbe divenire col tempo un "antico rito propiziatorio" secondo l'idea che potrebbero farsi i posteri in un mondo futuro alla Mad Max.
E la trasmissione finisce, dopo non aver neppure lontanamente accennato alla guerra dei razzi di Chios... Mah...

mercoledì 1 agosto 2007

Morghella di primo del mese

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Su invito di MR sono stamattina sono tornato a Morghella per farmi una giornata intera lontano dal caldo della citta'.
Sono giunto alle 8 di mattina a Marzamemi, dove ci siamo incontrati al porto con MR per comprare un po' di pesce (ma purtroppo dato il mare di stanotte non c'era pesce freschissimo, abbiamo puntato su un po' di sarde ed un po' di saraghi, e meno male che mi sono portato appresso anche i rosticini che mi aveva lasciato Sirena (se no finiva che diventavano parte integrante del freezer...) per cui dopo 4 ore in spiaggia con MR ed il suo cane Rex (amante del mare ma grande mangiatore di sabbia...) abbiamo mangiato da lui per poi un buon riposo sulla sdraio nel patio (sotto un venticello fresco, al contrario dell'acqua di mare calda come minestra e purtroppo ricca di alghe a causa del vento) prima di rientrare entro le sette a casa, il tempo di una doccia, una cena leggera a base di insalata di riso prima di finire fra le zampe di Morfeo (piu' che altro di Philippe) data la stanchezza non indifferente.
E nonostante la giornata un tantinello nuovolosa, mi sono comunque tostato stile aragosta... speriamo di riuscire a dormire ((-: