mercoledì 17 ottobre 2007

Fatti di famiglia

"MARIAAAAAAAA! Come si chiama quel tedesco che mi fa impazzire?"
"Alzheimer, nonna, Alzheimer!"

Una battuta tratta dalle tagline del Dr.Zap per sdrammatizzare un po' la situazione, non certo rosea, in cui mi trovo in questo periodo. Perche' la mia nonna paterna non sta bene. Ha 87 anni, ed ha perso uno dopo l'altro ben quattro figli (quando era giovane perse due bambine: un'aborto e una dopo una settimana dal parto, poi mio padre nel 1998 e mio zio a dicembre 2005). Ora, se potete lontanamente immaginare quale pena rappresenta per una madre sopravvivere ai propri figli, gia' potete avere una mezza idea di come si possa sentire mia nonna. Aggiungiamoci che nel '98 si era rotta un femore (intervento con due chiodi di titanio nella gamba sx) e nel 1999 si e' rotta anche l'altro (intervento con quattro chiodi e una placca al femore dx). Ed e' da sola. Tutto il giorno da sola. Io con il lavoro che faccio riesco a malapena a sentirla al telefono non tutti i giorni, ma almeno le faccio compagnia la domenica. Durante il resto della settimana se ne occupa, nei ritagli di tempo disponibili, mia cugina. Ma stiamo lavorando entrambi affinche' le si possa trovare un posto in una casa di riposo del comune, almeno finche' non le viene riconosciuto lo stato di invalida (ma tu guarda in che mondo viviamo: abbiamo ciechi assunti dal comune X che fanno gli autisti, e una signora di 87 anni con l'Alzheimer e i femori bionici rincorre la pensione di invalidita' da piu' di un anno) e non le viene riconosciuto l'accompagnamento. Perche' mi dice che vuole finire di vivere in casa sua, e non posso darle torto. Pero' l'Alzheimer va avanti, e purtroppo e' una malattia degenerativa che non tende a fermarsi facilmente e - credetemi - e' difficile quando arrivano certe crisi. Quando si convince che non sono suo nipote, ma suo cugino figlio di suo zio (gente morta e stramorta da diversi anni), o quando le viene una crisi isterica perche' "vuole essere riportata a casa sua in via Grotta Santa" se pur ci si trovi gia'. E' difficile, perche' e' una persona a cui comunque sono legato, sebbene vi siano stati contrasti tali da farmi operare nei suoi confronti con un leggero distacco [aver negato che io pagassi l'affitto del garage in cui ho tenuto l'ufficio per tre anni e mezzo, sebbene avessi ricevute e tracciamento degli assegni, e' stata una pugnalata cosi' cattiva che neppure l'essermene andato e' riuscito in qualche modo a sedare ("Devo consegnare le chiavi? Quel garage e' anche di mia proprieta e, oltre a non consegnare le chiavi, continuero' ad entrarci anche solo per vedere se e' pulito, e guai al primo a cui venisse in mente di cambiare la serratura!"), e non parliamo dei tentativi di allungare i tentacoli sulla mia attuale sede di cui mi sto sobbarcando il mutuo]. Sono stati tanti i contrasti successivi, e non posso dire che fra me e mia cugina o mia zia giri quel rapporto di buona famiglia che ormai si vede solo negli spot pubblicitari o nelle fiction. C'e' troppo stress. C'e' troppo lavoro. C'e' troppo poco tempo libero e c'e' troppo da fare per gestire questa situazione.

4 commenti:

Francesco ha detto...

Caspita Grizzly ... non conoscevo la situazione di tua nonna.
Mi dispiace ...
L'Alzheimer e' una brutta cosa :(
Mi son sentito un bel pezzo di me%%a all'aver riso tanto alla battuta iniziale.
Coraggio, in qualche modo tutto andra' per il meglio ...

Voglio sdrammatizzare un po' anche io ... spero che melo concederai ...
Dai un'occhiata a questo video.

Ciao Grizzly!

Anonimo ha detto...

purtroppo la situazione dei disabilie degli invalidi è disperata dappertutto. purtroppo funziona così, a siracusa i posti riservati per i disabili sono già riservati agli amici degli amici e degli amici super dotati, e non solo normo....figuriamoci poi per quanto riguarda la pensione di invalidità, io ho dovuto lottare per anni e anni, con una malattia genetica che nessun oculista della commissione per l'invalidità conosceva, la retinite pigmentosa è difficile da spiegare alle persone comuni, ma non dovrebbe essere così per un oculista!
purtroppo anch'io ho avuto a che fare con l'alzheimer con mia nonna e adesso mia zia.
la situazione tragica sta nel fatto che non solo non ti accettano l'invalidità ma non ti danno gli aiuti e i sostegni che dovrebbe dare come in tutte le nazioni civili che si rispettano.
io sono del parere, e non solo io ma molti medici, che in questi casi conviene curare la persona nella sua propria casa, perchè hanno bisogno di sentirsi al sicuro in ambienti conosciuti.
potreste pagare qualcuno che si occupi di lei, oppure chiedere alla parrocchia di bosco minniti se ci sono volontari che possono starci per un po di tempo magari dandosi dei turni. in passato si faceva per gli anziani del quartiere!
spero che questi stupidi pochi suggerimenti ti possano essere di aiuto. aprendo una parentesi uno di questi giorni io e stefano verremo a trovarti, non ho capito se vendi anche attrezzi per computer: monitor ad esempio, perchè ne sto cercando di visibili e poco costosi....un'impresa!
im bocca al lupo

Grizzly ha detto...

@franci78: la battuta iniziale voleva essere un modo di sdrammatizzare la situazione ed e' messa li con questo scopo. D'altronde anche il video ha il suo fondo di verita'. Vedi questa situazione non andra' purtroppo a migliorare [tutte le demenze senili, come l'Alzheimer sono degenerative, e la strada e' in discesa come lo e' stata quella di mio padre (che abbiamo tutti visto consumarsi lentamente come una candela) o quella di mio zio (che - per sua fortuna - non ha dovuto patire il resto del macello legato alle crisi metastatiche a seguito di una complicazione cardiorespiratoria)]; il punto e' che mia nonna dopo quello che ha fatto non si meritava di rimanere sola ed abbandonata da amici che quando avevano il loro tornaconto erano sempre a disposizione e - da quando non hanno piu' un tornaconto personale - sono scomparsi o telefonano ogni tanto.

@mostriciattolo (o dovrei dire @tarepanda?): la situazione non e' cosi' rosea come sembra; potremmo chiedere l'aiuto dei volontari e forse lo faremo, ma abbiamo bisogno di una sicurezza non indifferente che - anche per motivi di coscienza - non possiamo chiedere a chi gentilmente e generosamente si mette a disposizione degli altri; voglio dire: quantomeno mia nonna e' autosufficiente. Pero' vive con la mente nel passato, identificando (come ho detto) me e mia cugina come figli di suo zio materno piuttosto che come figli dei suoi stessi figli, non riesce ad identificare casa sua (domenica passata ha avuto una crisi isterica perche' voleva essere riportata "nella sua vecchia casa di Via Grotta Santa, vicino ai nipoti", ma era li. Non riconosce la casa, non riconosce la via, ogni tanto mi dice di essere ben convinta di abitare ancora in via Mirabella (hanno comprato casa lei e il nonno in via grottasanta nel '63, ma figurati se crede di abitare in quella casa da oltre 40 anni: "nooo, m'hanno portato qui ieri sera"). E la convizione che ci sia qualcuno che le ruba, sposta, nasconde e porta via la qualsiasi fesseria, e non ne vuole sapere di ragionare: "Si sono portati il mio bastone!"
"Ma chi? Ci abiti solo tu qua dentro!"
"Ma quandomai!!! Qua ci sono gli altri!"
"Altri chi? Questa e' casa tua! Me li fai vedere questi altri?"
"Ah, non lo so chi sono gli altri, ma ci sono."

La settimana scorsa mentre le preparo la cena (ah, gia': le abbiamo dovuto chiudere il gas metano: una sera voleva farsi il caffe', ha aperto il rubinetto, non trovava l'accendino e se n'e' andata a dormire col gas aperto che ha saturato un palazzo. Se ne sono accorti i vicini all'una di notte e per miracolo non e' successo nulla) mi chiede "ma ci sono solo io in questo reparto?"
"Teresa [si, chiamo i miei parenti per nome, mai usato mamma, nonna, zia etc, ndG], sono tuo nipote Mirko e sei a casa tua, di che reparto stai parlando?"
"Ma no, questa non e' casa mia, che hai? Io abito in via grotta santa"

Mi telefona, spesso, ma appena rispondo esordisce con "ma chi parla?" o con "m'hai riconosciuto? Sono la mamma". In certi momenti non sa neppure quanti anni ha, e in generale non si rende conto di quando ha fame o sete (e ce ne accorgiamo dall'approssimarsi di crisi isteriche o di peggioramento della memoria che si stabilizza dopo che ha mangiato).
Ci vediamo la mattina e prima di pranzo mi telefona perche' mi vuole vedere perche' e' un sacco di tempo che non passo da lei. Tutte le settimane mi chiede da quand'e' che porto i baffi (e li porto da 14 anni...). E' sempre cosi'. E c'e' bisogno di una sicurezza data anzitutto da una pensione piu' dignitosa (prende la reversibilita' del marito, ex dipendente INAM, in lire era poco dignitosa, in euro e' uno schifo completo) e la possibilita' di avere un po' d'assistenza e un po' di compagnia in uno stato un po' piu' serio. Hai ragione tu: le pensioni di invalidita' e gli spazi migliori sono sempre occupati dai migliori: ci sono gli handicappati di serie B.
Mah, ognuno porti la sua croce (ecco, e io sono pure agnostico...); saltando di palo in frasca (che se no mi deprimo troppo), no: io fornisco solo assistenza e consulenza, niente vendita. Ci sono troppi negozi e centri commerciali per buttarsi nell'affare e sperare di cavarne un ragno dal buco.

Anonimo ha detto...

lo so, anche mia nonna non si ricordava mai quanti anni aveva, non si ricordava di aver mangiato quando finiva di mangiare e aveva ancora il piatto davanti, non si ricordava chi eravamo noi (considera che viveva con noi) ne che fossero i miei cugini e le sue figlie...
l'ultimo periodo non parlava più(ma questo era dovuto sicuramente al fatto che non ci sentiva e gli apparecchi acustici le davano un fastidio tremendo!).
la cosa che ci può dare consolazione, ma è solo una magra consolazione, è che spesso questo male colpisce le persone ancora molto giovani, per non parlare di tutte quelle malattie mentali che non ti lasciano condurre una vita dignitosa solo a causa dello stigma che ti inchiodano alle spalle e per sempre!
lo so che la situazione non è rosea, e mi dispiace che tu abbia sofferto molto, anche io, con la vecchiaia sono diventata agnostica, e non è solo perchè tante cose brutte e mi chiedo "ma dio cosa fa?" ma perchè penso che di fronte a tutte queste cose terribili bisogna saper chiedere aiuto all'essere umano, avere fiducia (ma non una fiducia col retrogusto di pessimismo) verso i medici, gli scienziati, verso le persone che lottano per raggiungere una posizione dalla quale poter studiare queste ed altre malattie!
le malattie che colpiscono la testa sono le piìù terribili, io vivo sempre col timore che mi possa accadere qualcosa del genere, e questo è un mio grande problema che mi crea anzia e malesseri vari. i motivi per cui ho queste paure non sono del tutto infondati, penso ai fattori genetici e al fatto che le persone che vivono con traumi o pensieri pesanti alle spalle, prima o poi finiscono per impazzire, e poi perchè io e la follia stiamo bene insieme, ho una certa propensione nell'ascolto e nella comprensione della fragilità umana....
insomma mirko non ti volevo deprimere, lo so che ogni parola esterna è sempre vista con fastidio, e mi dispiace, ma volevo farti sentire che comunque non sei del tutto solo, e il fatto di sapere che molte persone lavorano perchè queste malattie possano essere sconfitte, spero ti dia conforto.
per il resto insisti, sull'invalidità e su tutto quello che è vostro diritto. non sono frasi fatti, l'ho vissuto su di me! insistete fino alla fine, perchè è giusto così!