mercoledì 28 gennaio 2009

Asterisk su wrt e derivati

0 commenti - [Leggi tutto]
Ho acquistato on-line un controller compatto basato sul processore ADM5120 (un MIPS a 32 bit). Un bel giocattolino in cui devo solo finire di implementare la seconda porta seriale (direttamente converita in rs232 tramite max232+condensatori) per poterlo utilizzare in ufficio per un paio di cosucce simpatiche.
L'apparato, che si comporta come un router wrt, dispone di cinque porte ethernet (di fatto quattro porte "lan" che fanno da switch e una porta "wan", ma le porte possono essere configurate per essere indipendenti o tutte e cinque uno switch), oltre a due porte usb, una seriale che fa da console (con un serial-reiser basato sul max232) e la possibilita' di collegare una seconda porta seriale (sempre girata col max232) che mettero' con lo scopo di interfacciarmi al mio apparato orologio-marcatempo. Dispone inoltre di una interfaccia di programmazione GPIO e di una serie di led programmabili (e sull'interfaccia dei led, i pin di massa sono ANCHE indipendenti e permettono di installare alcune interfacce: c'e' chi ha collegato dal sensore termico persino al display alfabetico pilotabile via software).
L'apparato e' molto interessante, ed io ci sto lavorando con una particolare distribuzione basata su OpenWRT che si chiama Squidge: rispetto al classico OpenWRT ha il pregio di avviarsi da una chiavetta USB, per cui avendoci messo una vecchia chiavetta da 1Gb ho a disposizione un bel po' di spazio (contro i 16Mb di memoria interna) per le applicazioni [e' bellissimo avere un dispositivo mips su cui ravanare col midnight commander (-: ].

Ora, in questi giorni sto preparando l'installazione della porta seriale aggiuntiva, e nel frattempo sto studiando Asterisk, perche' e' interessante anche l'ipotesi di installare un piccolo centralino VoIP sull'apparato.

E qui casca l'asino. Io ho a disposizione un paio di apparati VoIP {un Linksys-PAP2 e un telefono Aladino-VoIP di Alice [riconfigurato (-: ]} ed un numero di telefono geografico sul EhiWeb.
Ora io cerco una guida su Asterisk da installare su apparati WRT, lo scopo e' arrivare a questi tre passaggi:
  1. Configurare Asterisk per riconoscere due numeri interni e farli chiamare fra di loro (diciamo 201 e 202);
  2. Configurare il numero VoIP di ehiweb e fare si' che le chiamate che arrivano sul numero geografico facciano squillare o uno o entrambi gli interni, mentre per le chiamate se uno dei due telefoni compone il numero preceduto dalla cifra '9' (esempio '93931702385' mi chiama al cellulare), significa che deve usare la linea voip per inviare la chiamata. Altrimenti la considera una chiamata interna (es '202' mi deve chiamare l'altro interno);
  3. Successivamente, sarebbe utile attivare la funzione voicemail in maniera tale che se uno dei due interni non risponde entro un tempo tot (chesso' 15 secondi) oppure non e' raggiungibile/spento chi chiama senta un messaggio che invita a lasciare un messaggio. Bip, un minuto max di registrazione e poi o che me lo giri in e-mail o che si possa ascoltare via telefono;
Io ho gia' informazioni su come gestire la seconda seriale per interfacciare NTP all'apparato Kinemetrics e usare il giocattolo per l'allineamento orario di tutto l'ufficio, e ho qualche mezza idea del funzionamento di Asterisk, ma se qualcuno sa consigliarmi qualche buona guida e/o qualche buon libro che presenti la configurazione di Asterisk soprattutto senza porte FXO/FXS fisiche (trovo in giro qualche guida per l'installazione su router WRT, ma si riferiscono a vecchie versioni di Asterisk e pare che diano qualche strano problema...)
Sono aperto a tutte le ipotesi, chi mi sa aiutare e' benvenuto (-;

domenica 18 gennaio 2009

Cortometraggi

1 commenti - [Leggi tutto]
Dedicato a tutti coloro i quali non sanno che ho avuto un periodo (e che vorrei tornasse) di produzione cortometraggica, anzi cortome-TRAGICA ((-:

A chi ha gia' visto "L'Interrogatorio", ora consiglio vivamente di visionare con calma prima "La notte degli Assassini" e poi, dopo aver preso una bevanda calda, aver accarezzato il proprio animale e/o peluche da compagnia, aver eventualmente fumato una sigaretta e soprattutto aver ripetuto dieci volte a voce alta "Questa e' solo arte, non devo trovarci un senso", anche a guardare "#21.71" (no, non si legge "cancelletto ventuno punto settantuno", si legge "ventuno settantuno" e non fate domande).
Un grandissimo grazie all'amico Francesco Monaca per aver codato queste due pietre miliari, ed un invito che rinnovero' a rigirare quanto prima l'anniversario digitale di "La Casa Impestata". ((-:
Non vi preoccupate, voi non potete capire, ma noi si ((-;

sabato 17 gennaio 2009

Corsi e ricorsi storici

0 commenti - [Leggi tutto]
In ufficio, fra le altre cose, fa bella mostra di se' un piccolo calendario in sky. No: non nel senso che e' il calendario dell'omonima rete televisiva, "sky" significa che e' un calendario realizzato con una striscia di finta pelle. Lo "sky" era molto di moda negli anni '70 (ci facevano mobili, soprattutto divani) e questo calendario ha a che fare qualcosa proprio con quegli anni.
Io sono appassionato del vintage (uno di questi giorni racconto la storia del posacenere a piede che ho in ufficio), e questo calendario venne fuori dalla scrivania di mio nonno qualche anno fa, mentre io e mia nonna stavamo mettendo in ordine un po' di incartamenti.
E poiche' sono appassionato di vintage, quel calendario e' finito subito nel mio ufficio, sistemato un attimo. E' tuttora nel mio ufficio, e ieri sera lo guardavo assieme al mio partner. E mentre lo facevo ho scoperto una cosa interessante: come ben sapete il calendario gregoriano e' ciclico, e ogni tanto la sequenza degli anni si ripete. Bene.
Il calendario che ho del 1970, infatti, si e' ripetuto per gli identici anni 1981, 1987 e 1998, adesso ricalca perfettamente il calendario del 2009, e ancora si ripetera' nel 2015 per fare un esempio.
Wow! Ho un calendario funzionante anche se dice 1970... (((-:

venerdì 16 gennaio 2009

Viaggio al centro della terra (in 3D)

1 commenti - [Leggi tutto]
Andate a vedere questo film.
Soprattutto se siete quei fortunati che vivono in una citta' in cui e' disponibile una sala che supporta la proiezione 3D. Il film in se non e' un granche' (la classica avventura senza arte ne parte), ma in tre dimensioni RealD con mostri, oggetti e sputacchi vari che spazzano fuori dallo schermo per giungervi a 30cm dalla faccia potete stare tranquilli che vi divertira' come non mai.

... noi qui a Siracusa in gruppo stiamo cercando di organizzarci per andarlo a vedere, ma non si capisce se il supertecnologico multisala planet vasquez e' attrezzato per questa visione tridimensionale o fa la normale proiezione 2D...

giovedì 15 gennaio 2009

Scaraffon battle 2 - la vendetta

2 commenti - [Leggi tutto]
Entro in ufficio.
Vado in laboratorio a fare un paio di cose, poi scendo per prendere un paio di documenti giu' da basso in ufficio, e improvvisamente noto qualcosa che si muove sotto il tavolo.
Il qualcosa che si muove e' un insetto a zampe all'aria.
Ma non e' un insetto normale, nel senso che si': e' uno scarafaggio (una bratta, un pappapane, uno scarafone, uno scarabeo marrone delle cloache, insomma dovreste avermi capito, no?).
Bene.
Prendo la paletta, prendo la scopa, raccolgo il signore e lo trascino fuori dall'ufficio.
[ecco, mi ricorda qualcosa, a voi no? ((-: ]
... e solo dopo penso che avrei potuto lasciare una foto sul blog prima di buttarlo via...
... ma dato che non sono armato di macchina fotografica, che forse non tutti avrebbero gradito e...
... che comunque qualcosa la si puo' fare con il sistema di videosorveglianza.... (-:

Ecco un dettaglio (la macchiona nera nella paletta e' lui) e il filmato di me che lo sbatacchia fuori... (-:

martedì 13 gennaio 2009

Piove sabbia

3 commenti - [Leggi tutto]
Da ieri non accenna a smettere di piovere (e tutta la notte ha fatto un tempaccio da cani).
E come se non bastasse le strade, le facciate dei palazzi, le auto... tutto di un bel color marroncino ruggine. Sta piovendo di nuovo la sabbia del sahara... il cielo e' un mix di grigio e rosa... assurdo.
(Ah, ovviamente abbiamo anche l'allerta meteo fino a mezzogiorno di domani... uff)

giovedì 8 gennaio 2009

L'insostenibile delicatezza dell'EEEPC

3 commenti - [Leggi tutto]
Come ho detto qualche giorno fa, ho sottomano un Asus EEEPC 900A con Linux.
Il primo mi e' stato cambiato a causa di un problema noto alla batteria.
Ora sono al secondo.
Stamattina Xandros mi dice "Ehi, ho trovato un paio di aggiornamenti, vuoi farli?"
E io penso: "Ehi, per ora che non ho installato ubuntu [lo faro' quando mi arriva una SDHC da 8Gb che ho ordinato su ebay (NO: Quelle ca%%ate come eeeXubuntu o easypeasy non le installo. Voglio Ubuntu pulita, Gnome e se ce la fo' Compiz)] diciamo che lo faccio con piacere.
Va bene, aggiorno questo, aggiorno quello, aggiorno quell'altro, c'e' anche un aggiornamento del bios.
E io penso: "Beh, l'aggiornamento e' dato dall'ASUS, quindi perche' no?"; collego l'alimentazione oltre alla batteria, per sicurezza. Effettuo gli aggiornamenti, e lui mi dice che e' tutto a posto e, dato che ho aggiornato il bios, mi consiglia di riavviare.

Ok. Chiusura computer, riavvia il sistema...

Schermo nero, led power e wi-fi acceso. Stop.
Cerco sul web: esperienza vissuta da molti, qualcuno per errori nell'aggiornamento del bios o spegnimento del computer durante l'upgrade (e posso anche crederci), ma molti invece segnalano che e' successo bellamente dopo che gli aveva detto l'upgrade "ok, finito, tutto a posto".

Sto provando varie procedure consigliate in giro per il web, fra cui l'immagine del BIOS su un pennino formattato in fat16 (non va: secondo la guida dovrebbe leggere il pennino, ma lo ignora), pressioni del reset sotto il portatile (provato solo con batteria, solo con alimentazione, senza entrambi, con entrambi...), immagine del BIOS su scheda di memoria SD (idem con patate).
La cosa comincia a rompere le scatole, e non poco...

sabato 3 gennaio 2009

Quando si dice un buon film....

0 commenti - [Leggi tutto]
Serata a casa di Francesco Candelari, finiamo di fare un lavoro per SS [non fate domande, vi prego E-: ] e quindi ci poniamo davanti alla tv per un buon film.
Gira e ravana, casca l'occhio su un titolo che attira la nostra attenzione: "I Marziani invadono la Terra".
La nostra idea e' di sorbire uno dei tanti film di fantascienza anni '50-'60 che abbiamo nella collezione, e da una prima analisi del titolo sembra proprio qualcosa del genere. Ma invece...
Il film si presenta come un una storia nella storia: un produttore cinematografico sull'orlo dell'evasione fiscale ha bisogno di distribuire un disastro per risparmiare sulle tasse da pagare, e gli viene incontro un giovanissimo teen-ager videomaker, che ha realizzato un lungometraggio dall'improbabile titolo "The Lobster man from Mars" (L'uomo aragosta da Marte). Il lungometraggio sembra proprio quella boiata di cui il produttore ha bisogno per risollevare le sorti e decide di distribuirlo subito, sicuro di un flop pauroso. Non fosse che invece il film diventa subito un cult con un gigantesco successo di botteghino.
Quasi tutto il film e' basato sulla proiezione di questo mediometraggio, che e' una infernale parodia dei film di fantascienza anni '50, con personaggi ed eventi tipizzati al massimo grado (entrano nell'officina e chiedono dove passare la notte: subito un ululato lontano...), e siparietti comici apprezzabili sicuramente dagli appassionati dei generi thriller e fantastico proprio tipico degli anni '50-'60.
Ve lo consiglio, perche' noi ci siamo veramente scialati. ((((((((-:

giovedì 1 gennaio 2009

Danni da capodanno

3 commenti - [Leggi tutto]
Estratto da un dialogo fra la madre di Asbesto Molesto e me, il 31 dicembre di qualche anno fa, prima di trasferirci da me per un pigiama party di fine anno...

MdA: "Ma non e' che poi stasera fate i botti?"
Io: "Signora, ho promesso ad Asbesto che, se fa il bravo, a fine serata gli faccio scoppiare il sacchetto delle patatine, MA SOLO SE FA IL BRAVO!"

In pratica funziona cosi': io tutti gli anni devo sentire lunghe e noiose dissertazioni che comprendono amici che, come me, l'unico oggetto atto a produrre un botto che sono disposti a maneggiare per la fine anno e' una bottiglia di spumante, e quelli che, invece, per sentirsi realizzati qualcosa la devono sparare per forza.
E anche qui abbiamo due scuole di pensiero: la prima (che quantomeno apprezzo) comprende quelli che al momento pirotecnico di mezzanotte dedicano al massimo 10 euro di mix pirico di libera vendita comprato al supermercato(1); e la seconda, che invece comprende, come ho detto nel mio messaggio di fine anno, coloro i quali semplicemente adorano acquistare botte fantascientifiche di legalita' estremamente dubbia, quelle cose che si vedono ogni tanto ai telegiornali, di cui l'amico GP (pirotecnico professionista e patentato) mi diceva: "Quelli sono *malati*! Certa roba io non la toccherei manco se fosse immersa in acqua da una settimana... io c'ho moglie e figli, non scherziamo!"
Dovrei citare anche una terza scuola, anche se piu' che una scuola di pensiero dobbiamo chiamarla per quello che e' invece: testa di ca%%agine.
Ossia quella di chi, invece che attentare alle sue mani o al suo udito (e a quello dei vicini), pensa bene di usare armi da fuoco cariche per salutare l'arrivo del nuovo anno.

E io oggi comincio l'anno leggendo gia' le solite notizie.
Capodanno: tutti felici e contenti, ma poi ci sono quasi quattrocento feriti.
A Napoli settanta feriti ed un morto. E penso: "Ca%%o! Pesante il capodanno in Iraq quest'anno, eh? In Iraq? Aspetta... ma Napoli e' una citta' omonima vicino Bagdad? O no? O per caso e' quella citta' nella regione Campania?"
E poi leggo con calma i titoli dei giornali. Con molta calma...
Quasi quattrocento feriti. Un morto, colpito da una pallottola vagante.
MA PORCACCIA LA MISERIACCIA ZOZZA & LURIDA (come diceva un personaggio di "Cocoon 2") era *una* *festa* ieri! UNA FESTA!
AD UNA FESTA AL MASSIMO UN INVITATO SI PRENDE UNA STORTA IN GIARDINO, UN ALTRO UNA CIUCCA TREMENDA E AL MASSIMO QUALCUNO UN'INDIGESTIONE DA MAGNATONA!!!!
Come ca%%o si fa a restare feriti, a MORIRE per festeggiare il nuovo anno? Ma stiamo scherzando o parliamo sul serio???

Fatemi capire. Sono li', con la mia famiglia, con i bambini, tutti a casa del suocero a mangiare e bere, e' mezzanotte, ci siamo fatti gli auguri, i bambini sono terrorizzati dai cioccolattini che stanno scoppiando fuori dalla finestra e pertanto siamo tutti intorno alla tavola che giochiamo a carte con la finestra ben chiusa...
... e improvvisamente si sbrindella il vetro della finestra e la persona piu' a portata di essa (foss'anche uno dei bambini) improvvisamente si accascia a terra.
Ma mica per finta, eh? E' successo un paio di capodanni fa.
Ma succede ancora.
Siete li' tranquilli che vi fate il vostro capodanno. Che state per accendere 20kg di fuochi d'artificio illegali, o che vi tappate le orecchie quando l'astante sta per aprire lo spumante... ma siete li' per i ca%%i vostri e qualcuno si becca un proiettile. Magari uno dei bambini. Un bambino di dieci anni, una bambina di sette, un INFANTE DI DUE ANNI.
Ferito.
Perche' si e' beccato il tappo dello spumante sulla fronte? Perche' quel petardone gigantesco le cui istruzioni iniziavano con "1. Assicurarsi di aver conseguito l'estrema unzione prima di accendere" ha mollato schegge dovunque, e allora un po' ve lo meritate? No.
Perche' qualche STRON%O si e' messo in balcone e, non sapendo (come ho detto tante volte) che per godere appieno del botto di un proiettile in cordite bisogna puntarsi l'arma proprio dentro l'orecchio(2). E non sapendolo ha pensato bene, dato che UNA PISTOLA CARICA FA SOLO IL BOTTO, e quindi la si puo' puntare dove capita.
Ma quando mi capitera' che al primo di gennaio il telegiornale riportera' notizie diverse? Quando e' che finalmente sentiremo: "questo primo gennaio solo due persone in ospedale: uno ha preso una storta sulle scale tornando a casa e l'altro una leggera indigestione"? Quando e' che finiremo di sentire dopo la notte del 31 dicembre un bollettino che neanche i bombardamenti su Kabul? Finiremo come in Peru' che dopo l'incendio di un centro commerciale e' stata abolita del tutto la vendita di fuochi artificiali al pubblico? Dovranno morire altre mille persone prese a fucilate e pistolettate? Dovro' vedere ancora ragazzini di dieci/undici anni che si giocano tre dita per un bisogno primordiale di farsi fischiare le orecchie con un colpo secco da polvere pirica?
Ma ca%%o! Quando avevo otto-nove anni io, al massimo sparavamo le miccette, a dodici/tredici anni il famoso bomber con i miniciccioli nella tasca interna(3)! Ma ora: a otto/nove anni minimo 50 mefisto, quando poi non si fa il classico gioco di passare al cutter un'intera confezione di petardi per farsi il solito unico "Ferrero Rocher" col quale farsi saltare via mani, occhi e altre parti corporee.
A mio figlio di otto anni non farei maneggiare manco le stelline se non ci sono io con tanto di occhi davanti, altro che "pigliatevi quel pacco di magnum e andate a giocare in cortile, che papino c'ha da lavorare" e aspettare che dopo il botto si sente l'urlo disumano del figlio che e' giocato qualche appendice...

Ma questi... purtroppo... sono solo sogni...

Beh, sapete che vi dico? Sogni o incubi a chi si macchia del ferimento a colpi di arma da fuoco di persone impegnate a festeggiare, io non auguro di morire. AUGURO DI VEDERE IL PROPRIO FIGLIO FERITO (O UCCISO!) ALLO STESSO MODO, tanto per avere una minima idea di che cosa significa un dolore del genere!


Note:
(1) No. Dico. Ma veramente: ma che ca%%o di frase e' "non puoi festeggiare la fine dell'anno senza neanche un botto"? Ma saro' padrone di festeggiare la fine dell'anno come aggrada a me senza dover passare il permesso al primo che capita? E poi non mi venite a raccontare che al supermercato vendono solo caiserate: ci sono torte, spettacolini e se proprio volete attentare alle vostre orecchie i "Mefisto Manna" sono di libera vendita e li trovate pure all'Auchan. Pero' spiegatemi una cosa: capisco gli spettacolini che almeno fanno luci & colori, ma il piacere morboso che provate a sparare artifatti che fanno solo il botto me lo volete spiegare? No, dico veramente: io non vi capisco, sul serio.

(2) Appunto dal messaggio di fine anno. Che poi cosi' se qualcuno si fa male non e' poi un problema cosi' grosso. Sentito che qui ad Agnone una guardia giurata ha ferito la figlia sparando con la pistola di servizio? Queste sono quelle cose per cui io fornirei la massima numerazione e controllo possibile per l'arma di servizio di chiunque possiede il porto d'armi, con 100 mila anni di galera alla prima pallottola mancante... Ma questa e' un'altra storia, come sempre...

(3) Io comunque ho litigato molto tempo fa coi fuochi artificiali. E l'incidente di quel ragazzino ha solo rinnovato un trauma che per mia fortuna e' stato molto piu' leggero. Io preferisco essere uno spettatore passivo dei fuochi, da qualche luogo panoramico non troppo accanto all'area di sparo, ma nulla di piu'. A capodanno posso consentire solo il citato sacchetto delle patatine [ok, ok... vada per i palloncini $-: vi ho gia' raccontato di quello che succede se ne incrocio qualcuno sulla mia strada... ma niente di piu', va bene? ((-: ]

E saluti di inizio anno! (-:

1 commenti - [Leggi tutto]
Il veglione non era stato un granche', ma dato che eri li' per godermi pochi giorni di vacanze, ho lasciato che gli altri ospiti dell'albergo vivessero una serata folle, mentre io ho concluso l'avventura andando a dormire intorno a mezzanotte e mezza.
Quel frizzante primo gennaio, alle sette e mezza del mattino e sfidando persino la neve sui bordi, ero immerso nella piscina olimpionica dell'albergo e mi stavo rilassando nell'acqua calda che gettava intorno un nebbione non indifferente. La piscina, semicoperta da una tettoia e delle colonne, a riproduzione di una specie di tempio romano, mi era stata appositamente riempita e curata dal personale un po' in mio onore [so di avere qualcosa a che fare con il record di apnea in assetto fisso, ma non so di preciso che cosa, ndG], proprio perche' potessi cominciare questo nuovo anno in questo modo ben piu' gradevole che con una passeggiata sotto la neve.
Ero li', a mollo, nello specifico impegnato in una nuotata subacquea da una punta all'altra della vasca, quando un riflesso a pelo d'acqua attiro' la mia attenzione.
Risalii, in tempo per trovarmi davanti al naso l'oggetto che galleggiava ed aveva attirato la mia attenzione: una targhetta in una specie di sughero sintetico a cui era attaccata una chiave... una piccola chiave come di una valigetta o qualcosa di simile.
Guardai bene la targhetta di simil-sughero: c'erano delle parole scritte (sembrava matita, ma pensai piuttosto ad un pennarello indelebile, tipo quelli per cd, mezzo assorbito dal materiale sintetico un po' spugnoso e rovinato dall'acqua clorata della piscina): "Grand Hotel Miralago, stanza 3019" e sotto, un po' piu' scostato e separato da una riga: "Minohilia in Turchia 2 gen ore 19".
Mi sentii molto incuriosito: il 'Miralago' non era il mio albergo, ma bensi' quello che si vedeva dal cortile della piscina. Qualcuno doveva aver lanciato quella chiave dalla finestra, e con una buona mira l'aveva fatta finire in piscina. Ma perche'?
Uscendo dall'acqua pensai di approfondire e, infatti, qualche minuto dopo, entrai nella immensa hall dell'albergo intabarrato nel loden e con gli occhiali scuri. Con voce rotta dal freddo chiesi: "Stanza 3019", e il ragazzo della reception, piu' impegnato a seguire una conversazione amorosa al cellulare che a guardare chi avesse chiesto la chiave, allungo' la mano e mi mise sul banco la chiave, attaccata ad una targhetta di ottone ovale un po' consunta.
Giunsi al terzo piano ed entrai nella stanza. La stanza nel complesso era ordinata, come se chi l'aveva avuta quella notte non avesse dormito li' (beh, d'altronde la sera del 31 dicembre molti l'avevano passata in piazza o in giro per locali... per cui niente di strano); sul tavolino vicino all'ingresso c'era una piccola custodia di legno, raffinata. La aprii e vidi che conteneva una penna. Una semplice penna automatica, in metallo lucido. Uno di quei gadget che un qualsiasi fornitore produce per i clienti sotto le festivita' natalizie. Ma c'era qualcosa che attiro' la mia attenzione. La penna, un tantinello cicciuta per essere un modello in metallo, avrebbe dovuto funzionare ruotando in senso orario il cappuccio posteriore, ma lo stesso sembrava bloccato. Misi nuovamente la penna nella custodia e me la infilai nella tasca interna del cappotto.
Sul comodino, accanto al letto, notai una busta bianca; la presi: dentro c'era un biglietto ferroviario con prenotazione che da Trento mi avrebbe portato fino in Turchia, con un paio di cambi ben spiegati. Il treno principale partiva la sera del primo gennaio alle 21, per cui preparai un breve bagaglio e mi spostai da Riva del Garda fino a Trento. Decisi di lasciare l'auto un po' defilata e scelsi di parcheggiare dalle parti di via Manzoni, facendo poi una lunga passeggiata al freddo pungente fino alla stazione.
Il viaggio in treno fu lungo e noioso, ma senza alcun punto di particolare interesse, e giunsi in una cittadina dimenticata. Mentre passeggiavo per il mercato (seguendo l'ultima nota scritta sulla busta dei biglietti ferroviari) un signore attiro' la mia attenzione e mi condusse in direzione di una piccola pensioncina su una stradina laterale. Mi condusse dentro, ma evitando le scale che portavano alle stanze, si fece seguire a sinistra fino a raggiungere il suo piccolo appartamentino (doveva essere il proprietario), e mi fece accomodare in un salottino carico di ninnoli, mobili e suppellettili che sembravano provenire da ogni parte del mondo.
Finalmente l'uomo mi parlo', in italiano e con uno spiccato accento straniero: "Mi avevano detto che avevi pochi capelli, ma non immaginavo che fossero proprio cosi' pochi..."
Sbottai in un sorriso: "Sai com'e', moda italiana..."
L'uomo torno' serio: "Come ti chiami tu?"
Ci pensai per una frazione di secondo. La parola che mi aveva colpito era quel 'Minohilia' sulla targhetta che avevo trovato in piscina. La prima cosa che mi sali' sulla bocca fu quella parola, ma non so come mi venne in bocca con la pronuncia corretta, piu' assonante a "Mins-shili".
"Bene. Pero' non scrive cosi' ma..."
Quasi meccanicamente afferrai un pezzo di carta dal tavolo e gli scarabocchiai sopra, in stampatello, il nome 'Minohilia', e l'uomo sembro' molto colpito: "Non eri mancino?"
Sbuffai, poi con molta calma estrassi dalla camicia il pacchetto di MS Club e me ne accesi una impiegandoci un'eternita'. Infine osservandolo di sottecchi gli risposi: "Sono ambidestro, e non ho tempo da perdere. Se vuoi me ne torno in Italia e fanculo"
Sembrava sudato. Borbotto' qualcosa di scusa, ancora dubbioso, ma a questo punto rimettendo il pacchetto di sigarette nella tasca del cappotto, ne estrassi la custodia della penna e la posi sul tavolo, poi la aprii e ne presi la penna che c'era dentro. Tirai a me una custodia molto piu' grossa che c'era sul tavolo, chiusa da un piccolo lucchetto arrugginito, infilai di nuovo la mano in tasca e ne presi la chiave che avevo trovato in piscina, usandola per aprire quella specie di fodero rigido. Dentro c'erano un compasso, due matite automatiche ed un'altra penna simile a quella che avevo portato dall'Italia. La presi, e notai che si apriva, per cui me la misi nel taschino del loden, mettendoci dentro invece quella che avevo portato. Notai che il supporto in cui avevo appoggiato la penna sembrava danneggiato, e lo spinsi con l'indice e il medio in avanti: si sollevo' leggermente mettendo in evidenza una vecchia e piccola busta da lettera consunta con un francobollo sopra. Era chiusa e chiaramente conteneva qualcosa. Sembrava scritta in cirillico, ma era chiaro il nome Minohilia scritto sul lato del destinatario; sorrisi sotto ai baffi.
Chiusi quel fodero con il compasso e le matite e me lo misi sotto l'ascella: "Vogliamo andare?"
L'uomo sembrava stupito: "Non stai dimenticando di consegnarmi qualcosa?"
Aspirai un po' di fumo dalla sigaretta, poi lo sbuffai in alto ricordandomi di un particolare che avevo vissuto al Miralago: aprii la custodia e ripresi la penna che gli avevo portato. Afferrai la punta fra l'indice e il pollice della mano sinistra, mentre con con la destra diedi un colpo secco in senso antiorario, e iniziai a smontare la penna. Non appena salto' via la punta, dal corpo usci' il refil e il gancio automatico. Dalla punta, invece, salto' fuori la molla e una piccola bustina di plastica, che conteneva un microchip.
Il microchip aveva due sigle, poco chiaramente leggibili. Una diceva "VeriChip", l'altra "ADSL Speed-Up". L'uomo mi guardo', e sorrise.

YAAAAAAAAAAWWWWWWWWWNNNNNNNNNNN!
Che ore sono? Gosh le sei meno un quarto. Vabe', va... ehi? Sveglia Lucky. Dormito bene?
Va ben, diciamo che per ora non voglio cominciare la giornata che e' presto, per cui continuiamo a dormire. Vieni vicino, piccolo. E bravo il mio cucciolotto, che ieri sera non ha pianto di terrore mentre il vicino sparava botti peggio che al capodanno di Chinatown...
Buon anno a tutti. E dopo una centrale nucleare in Russia, di nuovo a fare intelligence in giro per il mondo... che stia per diventare 007? (((((((-: